A ottobre il Plenum del Partito: inizia l'era della "società armonica" di Hu Jintao
Le dimissioni del segretario del Pcc a Shanghai e l'annuncio del Plenum per varare il programma di Hu sono il segno che il potere è ormai nelle mani di Hu e Wen e che la "cricca di Shanghai" è alle strette.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Dall'8 all'11 ottobre si terrà nella capitale il raduno del Comitato Centrale del Partito comunista cinese (Pcc). L'annuncio è stato ieri dalla Xinhua, a solo un giorno dalla notizia delle dimissioni di Chen Liangyu, segretario del Partito a Shanghai, travolto da uno scandalo di corruzione.
La sesta sessione plenaria del 16mo Comitato centrale del Pcc sarà presieduta dal segretario generale Hu Jintao (che è anche presidente della repubblica e capo della Commissione militare).
Durante la plenaria sarà discusso e approvato un documento politico sulla costruzione di una "società armonica", un tema caro ad Hu Jintao. Il Politburo ha già discusso il documento e lo ha passato al Comitato centrale.
Hu aveva lanciato il progetto di una "società armonica" al Plenum del Pcc nel 2004, quando è succeduto a Jiang Zemin come capo del partito, dello stato e dell'esercito. Lo slogan della "società armonica" tenta di risolvere le molte contraddizioni sorte in Cina a causa dello sviluppo economico veloce e selvaggio, proponendo lo sviluppo anche delle campagne, l'attenzione alla cultura e all'ambiente. Dal piano della società armonica è escluso un modello di democrazia occidentale ed è rafforzato il Pcc come centro del potere.
Secondo molti analisti, l'annuncio del Plenum e le dimissioni di Chen Liangyu sono il segno che la leadership nazionale è ormai nelle mani di Hu Jintao e del premier Wen Jiabao, dopo 4 anni dalla loro presa di potere. La caduta di Chen è infatti segno che la "cricca di Shanghai", il gruppo di politici e di imprenditori attorno all'ex presidente Jiang Zemin è ormai in disgrazia.
Chen sarebbe coinvolto nella "sparizione" di oltre 10 miliardi di yuan [circa 1 miliardo di euro ndr] dai fondi di pensione stanziati dal governo per gli abitanti di Shanghai.
Questa la seconda volta che l'amministrazione di Chen è accusata di corruzione. Nel 2003 era stato implicato in un affare secondo cui un distretto cittadino aveva ceduto dei terreni a un imprenditore edilizio "gratis", in cambio di enormi bustarelle. A quel tempo, però, non vi è stata alcuna azione giudiziaria contro di lui. Un avvocato che aveva osato denunciarlo era stato poi imprigionato "per aver contattato un gruppo a favore dei diritti umani".