A Uijeongbu la Messa degli esuli nordcoreani per la riconciliazione
Per la prima volta tre diocesi sud-coreane hanno promosso insieme questo momento di incontro e preghiera, con il pensiero ai defunti e alle famiglie divise. P. Jung: “Se in passato l'accompagnamento della Chiesa nei loro confronti si concentrava sull'accoglienza, ora ci chiedono sempre più anche un accompagnamento spirituale".
Seoul (AsiaNews) - Tra diocesi della Corea del Sud hanno promosso per la prima volta insieme la celebrazione di una Messa con gli esuli nordcoreani che vivono nelle comunità di Seoul, Suwon e Uijeongbu. Il rito si è tenuto lo scorso sabato 7 settembre a Uijeongbu presso la Chiesa del Pentimento e della purificazione, luogo simbolo di questo cammino.
La Messa era stata originariamente programmata dal Comitato per la riconciliazione dell'arcidiocesi di Seoul come nuovo progetto per quest'anno. Poi però, su richiesta dei nordcoreani che vivono nella provincia di Gyeonggi, le tre diocesi hanno deciso di celebrarla insieme. La liturgia è stata presieduta da p. Ignatius Sooyong Jung, vicepresidente del Comitato. Nell'omelia, p. Jung ha detto: “Tra noi a Seoul ripetiamo spesso la frase: ‘Finché li ricorderete, essi continueranno a vivere. E tutti i tuoi desideri si avvereranno, purché tu preghi’. Con questa Messa ricordiamo e preghiamo insieme per i nostri amati familiari che sono morti, per i nostri parenti e vicini che vivono lontano e per la nostra preziosa terra natale che non possiamo visitare, chiedendo a Dio la grazia”.
La Messa è stata un’occasione speciale per Clara Moon, una donna che è venuta a visitare le ceneri di sua madre al Bongan-dang (la Porta della pace), una volta situata nella chiesa. Un’altra donna, Anna Han, di Seoul, ha raccontato: “Ho incontrato i miei amici della nostra terra natale che vivono nella provincia di Gyeonggi, è stato un incontro molto atteso. Ho conservato i ricordi della mia famiglia al Nord e ho pregato per loro durante la Messa, sperando di poter tornare un giorno”.
“Ogni Capodanno e ogni giorno del Ringraziamento, porto i miei figli nei luoghi dove posso vedere la Corea del Nord da vicino e racconto loro le storie dei miei parenti al Nord. Il dolore per la divisione è molto sentito”, ha raccontato Francisca Romana Mikyung Kim, leader del gruppo di nordcoreani per la riconciliazione tra le Coree dell'arcidiocesi di Seul.
Secondo p. Jung, attualmente sono circa 34mila i nordcoreani che sono riusciti a fuggire al Sud e più del 90% di loro si è stabilito nel Paese da più di cinque anni. “Se in passato il sostegno e l'accompagnamento della Chiesa cattolica nei loro confronti si concentrava maggiormente sull'accoglienza iniziale, ora ci chiedono anche un accompagnamento pastorale e spirituale. Spero che questa Messa congiunta sia stata un'occasione per credenti e non credenti di riunirsi e pregare”, conclude p. Jung.
Voluta dal defunto cardinale Stephen Sou-hwan Kim - allora arcivescovo di Seul e amministratore apostolico di Pyongyang - l'arcidiocesi di Seul istituì il Comitato per la riconciliazione tra le Coree il 1° marzo 1995, nel cinquantesimo anniversario della liberazione dal Giappone. Il Comitato – oggi guidato dall’arcivescovo Peter Soon-Taick Cung, è impegnato in varie attività pastorali dedicate alla pace e alla riconciliazione nella penisola coreana, basandosi sui valori fondanti della preghiera, dell’educazione e della condivisione.
22/07/2023 11:12