A Teheran la morsa della repressione contro i “vizi morali”
Una ragazza arrestata dalla polizia iraniana perché in compagnia di un amico muore in carcere “suicida”. La Guida suprema iraniana approva la nuova lista di “vizi” da combattere, fra cui il trucco ed i cappelli.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – I quotidiani governativi iraniani hanno stampato oggi una lista di vizi morali che la polizia deve combattere, fra cui truccarsi ed indossare cappelli al posto del velo. Gli agenti hanno aggiunto che opereranno per sopprimere duramente i film “decadenti”, le droghe e l’alcool.
Questa operazione rientra in una campagna di feroce repressione dei costumi non islamici, la più dura degli ultimi dieci anni. Inoltre, essa conferma alla popolazione che la repressione ha l’appoggio della Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, che la scorsa settimana ha invitato con forza le autorità di pubblica sicurezza a combattere i “vizi sociali”.
Negli ultimi sei mesi, decine di migliaia di donne sono state arrestate o “avvertite” dalla polizia a causa del loro abbigliamento. Proprio ieri, una ragazza è morta in un carcere dove era stata rinchiusa dalla polizia iraniana per il rispetto della morale islamica.
La ragazza sarebbe stata arrestata perché pare fosse stata trovata in compagnia di un ragazzo in un parco. Secondo la polizia la ragazza si è suicidata, ma la tesi è messa in dubbio dalla stampa riformista e da un deputato.
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