A Shanghai una messa in ricordo di mons. Jin Luxian, mentre mons. Ma Daqin rimane agli arresti domiciliari
Shanghai (AsiaNews) – A due anni dalla morte del vescovo di Shanghai mons. Aloysius Jin Luxian, si è tenuta stamane nella cattedrale di s. Ignazio nel quartiere di Xujiahui, una messa di suffragio a cui hanno partecipato centinaia di persone fra sacerdoti, suore, seminaristi e fedeli.
La messa è stata presieduta dal parroco, p. Wu Jianlin. Dalla morte di mons. Jin e da quella del vescovo sotterraneo, non riconosciuto dal governo, mons. Fan Zhongliang, avvenuta quasi un anno dopo, la diocesi di Shanghai non ha alcun vescovo libero. Il vescovo ausiliare, mons. Taddeo Ma Daqin, dal 2012 è agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan. Egli è stato destituito come vescovo della città e gli è vietato officiare come vescovo e in pubblico perché alla sua ordinazione – avvenuta proprio nella chiesa di s. Ignazio - egli ha deciso di staccarsi dall’Associazione patriottica, l’organismo di controllo del Partito sulla Chiesa.
La decisione di mons. Ma di staccarsi dall’Associazione patriottica aveva iniziato un processo di riconciliazione fra le comunità ufficiali e quelle sotterranee nella diocesi. Con il suo arresto tale processo si è quasi fermato. Stamane alla messa in suffragio per mons. Jin hanno partecipato pochi fedeli e sacerdoti della comunità non ufficiale. Dopo la messa di stamane per mons. Jin Luxian un sacerdote della comunità ufficiale ha commentato ad AsiaNews: “Noi vorremmo una maggiore unità con la comunità sotterranea, ma abbiamo timore del governo che possa bloccare tutto e ci metta al bando, come ha fatto con mons. Ma”.
Intanto la diocesi di Shanghai si sta preparando alla festa di Nostra Signora di Sheshan, il cui santuario è sulle colline a poche decine di km dalla metropoli. La festa cade il 24 maggio (Maria aiuto dei cristiani), ma il santuario mariano nazionale è meta di pellegrinaggi per tutto il mese di maggio. Anche quest’anno, per il mese di maggio sarà possibile giungere al santuario solo a pullman e auto con permessi speciali.
Dal 2007, anno in cui il papa Benedetto XVI ha lanciato per il 24 maggio una Giornata mondiale di preghiera per la Cina, il governo ha imposto restrizioni e controlli e per il giorno della festa permette solo ai fedeli di Shanghai di parteciparvi, frenando la presenza di altri gruppi e occasioni di espressioni unitarie della fede.
08/09/2005