A Lahore una conferenza sul futuro delle relazioni interreligiose
L'evento, promosso dal Centro per la giustizia sociale, ha riunito esponenti della società civile e della varie comunità religiose del Pakistan. Il vescovo protestante Azad Marshall: "È importante andare oltre la conferenza in sé e guardare alle cause profonde".
Lahore (AsiaNews) - Si è tenuta a Lahore nei giorni scorsi la Conferenza nazionale sul futuro delle relazioni interreligiose organizzata sotto gli auspici del Centro per la giustizia sociale, un ente che riunisce esperti di vari settori per promuovere i diritti dei gruppi marginalizzati in Pakistan.
All’evento del 23 novembre hanno partecipato organizzazioni della società civile, attivisti, avvocati, giornalisti, rappresentanti politici e leader delle minoranze religiose. Il vescovo protestante Azad Marshall, coordinatore della "Chiesa del Pakistan", ha sottolineato la necessità di imparare dai successi ottenuti dall'università di Al-Azhar in Egitto e dal Centro per l’amicizia negli Emirati Arabi Uniti, nato dopo la firma dei controversi accordi di Abramo tra Israele e alcuni Paesi del Golfo. Il vescovo Marshall ha evidenziato anche l'importanza per i leader politici di andare oltre la conferenza in sé e guardare alle cause profonde delle relazioni complesse tra comunità.
“Il Pakistan è da sempre patria di comunità diverse”, ha poi affermato il professore ed economista Qais Aslam. “La Costituzione riconosce il diritto alle pari opportunità ed è il rispetto per le diverse culture, etnie e credenze religiose che creerà un Pakistan progressista e intraprendente a livello economico, dove i nostri figli potranno vivere in armonia e pace”.
Per l’avvocato Saroop Ijaz, “anche se il nostro quadro costituzionale fornisce un modello per una coesistenza pacifica e armoniosa, purtroppo non tutte le nostre leggi aderiscono a questo quadro. Questo deve cambiare, e l'attuazione delle leggi esistenti deve essere migliorata”.
Secondo la sociologa Sara Rizvi Jafree, invece, che ha presentato le condizioni sociali ed economiche in cui versano i membri delle minoranze religiose, "esiste una correlazione diretta tra le precarie condizioni socio-economiche delle minoranze religiose e gli alti livelli di intolleranza religiosa. Investire nell'armonia interreligiosa è il primo passo per migliorare lo status delle minoranze religiose".
Infine p. James Channan, noto attivista per la pace ha parlato dell’importanza del dialogo interreligioso: "Tale incontro tra persone di diverse religioni è essenziale per superare le tensioni e le divisioni come la violenza, l'odio e la discriminazione basati sulla casta, il credo o la religione. L'interreligiosità aiuterà a creare una società civile tollerante e pacifica". “Il nostro governo ha già fatto alcuni passi in questo senso - ha poi aggiunto il sacerdote - ma deve fare molto di più per rendere il nostro Paese davvero pacifico”.