A Ginevra in settembre i dialoghi Onu per la fine della guerra in Yemen
Per l’inviato Onu Martin Griffith è possibile una “soluzione politica”, ma le potenze mondiali devono sostenerla. La guerra ha fatto finora 10mila morti. Almeno 22 milioni di persone, il 75% della popolazione, sono in grande necessità. Più di 8 milioni di persone soffrono la fame. Una soluzione anche per il porto di Hodeida.
New York (AsiaNews/Agenzie) – Il prossimo 6 settembre le Nazioni Unite hanno fissato a Ginevra un incontro fra le due parti che si combattono in Yemen, dove a causa del conflitto almeno 8 milioni di persone soffrono di fame.
Parlando ieri al Consiglio di sicurezza, l’inviato Onu Martin Griffith ha detto che è possibile una “soluzione politica” della guerra e ha chiesto alle potenze mondiali di sostenere questo nuovo capitolo dei negoziati di pace.
Dal 2015 una coalizione guidata dall’Arabia saudita sta combattendo contro l’etnia Houthi, che chiede maggiore condivisione del potere politico. I sauditi accusano gli Houthi di essere appoggiati dall’Iran. Già nel 2016 l’Onu ha cercato di aprire dei dialoghi di pace, falliti in poco tempo.
A causa della guerra, le Nazioni Unite hanno denunciato quella che è “la peggiore crisi umanitaria al mondo”. Oltre alle persone a rischio fame, vi sono stati finora circa 10mila morti. Almeno 22 milioni di persone, il 75% della popolazione, sono in grande necessità.
Nelle ultime settimane la guerra si è concentrata attorno alla città di Hodeida, sul Mar Rosso. Controllata dagli Houthi, essa è uno dei porti dove vengono scaricate le merci degli aiuti umanitari. L’Arabia saudita ha cercato di strappare agli Houthi il porto di Hodeida, ma ha ricevuto critiche da diverse agenzie umanitarie.
Bombardamenti nella città si sono intensificati la scorsa settimana, dopo che Riyadh ha accusato gli Houthi di aver colpito – con l’aiuto dell’Iran – due petroliere nel Mar Rosso.
Griffith ha detto che il suo gruppo sta cercando di negoziare un accordo sul porto della città che prevede la cessione all’Onu del suo uso, al fine di garantire l’arrivo degli aiuti.
Il conflitto yemenita è acuito dal braccio di ferro fra le due potenze regionali, Arabia saudita e Iran e dai loro alleati internazionali. Gli Stati Uniti, insieme a Francia e Gran Bretagna sostengono la coalizione saudita; la Russia è schierata con l’Iran.
Papa Francesco e il vicario apostolico d’Arabia meridionale, mons. Paul Hinder, hanno diverse volte lanciato appelli alla pace e al dialogo per mettere fine alle sofferenze della popolazione.