A Faisalabad la prima chiesa in una università pakistana
L'edificio sacro sorgerà nella University of Agriculture Faisalabad. Il progetto approvato dopo tre anni di discussione. La pietra fondativa gettata il 18 maggio. La struttura costa circa 65mila euro, di cui oltre 25mila donati dalla diocesi. Professore cattolico: “Non è un favore dell’amministrazione. In tutte le università dovrebbero esserci chiese, templi e gurdwara”.
Faisalabad (AsiaNews) – A Faisalabad, nel Punjab pakistano, sorgerà la prima chiesa cattolica all’interno di una università. Dopo tre anni di discussione, il progetto è stato approvato dalla University of Agriculture Faisalabad (Uaf), istituto di formazione in cui sono iscritti molti studenti cristiani e dove lavorano almeno 300 dipendenti seguaci del cristianesimo. Lo scorso 18 maggio mons. Joseph Arshad, vescovo di Faisalabad, ha collocato la pietra fondativa alla presenza di centinaia di alunni. Ad AsiaNews il prelato esprime tutta la gioia di un momento davvero significativo, date le violenze nei confronti delle minoranze perpetrate anche all’interno delle università. Non esistono precedenti di questo tipo – afferma –, si tratta del primo esempio. È una rara dimostrazione di armonia interreligiosa, che potrebbe trasmettere una migliore immagine del nostro Paese. Altre università dovrebbero fare lo stesso”.
Alla cerimonia erano presenti anche Iqrar Ahmad Khan, il vice rettore della Uaf, cinque sacerdoti e diversi professori. Mons. Arshad riporta che le discussioni con l’amministrazione universitaria “andavano avanti da tempo, ma i lavori non hanno mai preso il via. Ora finalmente gli studenti della minoranza avranno il proprio luogo di culto”.
Il progetto si sviluppa su 0,125 acri [poco più di 500 mq, ndr] e costerà 7,6 milioni di rupie pakistane [quasi 65mila euro, ndr], di cui 3 milioni [più di 25mila euro] donati dalla diocesi di Faisalabad. Il vice rettore Khan, di fede islamica, dichiara: “La pianta del progetto è stata già approvata. L’obiettivo è celebrare il Natale nell’edificio cristiano”.
L’esempio incoraggiante di Faisalabad giunge in un periodo segnato da terribili violenze contro le minoranze e contro i pensatori laici, spesso motivate con l’accusa di blasfemia. È stata questa presunta colpa ad armare con odio e bastoni i colleghi di Mashal Khan, lo studente della Mardan University, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, linciato a morte e torturato per presunte offese al profeta Maometto.
Il professore cattolico Anjum James Paul, presidente della Pakistan Minorities Teachers’ Association, punta il dito contro i “programmi scolastici estremisti” che corrompono gli studenti. “I funzionari di governo – afferma – dovrebbero punire senza mezzi termini questi attori non statali. I programmi popolari e culturali sono parte integrante delle attività extracurriculari. Noi condanniamo i partiti politici religiosi inclini ad un’agenda contro la cultura”. “Apprezziamo – conclude – l’impegno della Uaf, ma non si tratta di un favore. La libertà religiosa è un nostro diritto costituzionale e in tutte le università dovrebbero esserci chiese, templi [indù] e gurdwara [sikh]”.
13/06/2017 08:50
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