A Bucarest l’Azerbaigian rafforza i legami con l’Europa
sottoscritto un accordo strategico che mette in rilievo l’importanza del Paese dell'Asia Centrale nell’ambito dei trasporti e delle comunicazioni. Entro il 2027 l'Azerbaigian dovrebbe raddoppiare le consegne di gas sul mercato europeo. Altri accordi connettono Tbilisi, Bucarest e Budapest con Baku sulla stesura di cavi elettrici sul fondo del mar Nero.
Bucarest (AsiaNews) - Il primo ministro della Romania, Ion-Marcel Ciolacu, ha ricevuto a Bucarest la visita della presidente del Milli Medžlis, il parlamento di Baku, Sakhiba Gafarova, affermando che “l’Azerbaigian riveste un ruolo molto importante per assicurare la sicurezza energetica dell’Unione europea”. Sottolineando gli sviluppi positivi dei rapporti strategici tra i due Paesi, egli ha espresso la sua convinzione che “Azerbaigian e Romania non sono soltanto dei buoni partner commerciali, ma due Paesi amici”.
La Romania è il primo Paese della Ue ad aver sottoscritto un accordo strategico con l’Azerbaigian, che mette in rilievo l’importanza di Baku nell’ambito dei trasporti e delle comunicazioni, nella direttrice tra il mar Caspio e il mar Nero. A luglio dello scorso anno, del resto, era stato concordato un memorandum tra l’Azerbaigian e la Commissione europea per la collaborazione in campo energetico, secondo il quale entro il 2027 Baku dovrebbe raddoppiare le consegne di gas sul mercato europeo. Attualmente il gas azero è già distribuito in Georgia, Turchia, Bulgaria e Italia, e ora inizieranno anche le esportazioni in Romania. Se tutte le condutture di incrocio sistematico funzioneranno a dovere, entro la fine anno raggiungerà anche l’Ungheria e la Slovacchia.
Altri accordi connettono Tbilisi, Bucarest e Budapest con Baku sulla stesura di cavi elettrici sul fondo del mar Nero, sempre per rafforzare le forniture energetiche azere in Europa. La presidente europea Ursula von der Leyen ha chiamato questo ambizioso progetto “Connessione elettrica del mar Nero”, per unire sia le parti energetiche, sia quelle digitali. Oggi gli azeri sono preoccupati per le pressioni da più parti sulla Commissione europea, a cui si chiede di condannare l’Azerbaigian per l’azione militare nel Nagorno Karabakh, anche da parte di vari gruppi parlamentari della stessa Unione, alcuni dei quali chiedono di interrompere gli affari energetici con Baku e introdurre delle sanzioni nei suoi confronti.
Sul sito azero Zerkalo.az, l’opinionista Akper Gasanov esprime lamentele pesanti contro Malta, che “dipende completamente dalle forniture di gas liquido dall’Azerbaigian” e si unisce al “coro delle critiche per aver difeso la nostra integrità territoriale”, una posizione che viene definita “un esempio palese e classico di populismo a buon mercato, che si lascia eccitare dalle congiunture del momento, dimenticando anche i propri interessi nazionali”, e si consiglia ai maltesi ed altri esponenti di vari Paesi di “ascoltare il parere dei romeni, e non solo di essi”.
Un altro amico degli azeri è indicato da Gasanov nel premier ungherese Viktor Orban, che nel recente incontro di Grenada aveva indicato nell’Azerbaigian “un Paese dall’importanza cruciale, senza di esso noi non avremmo l’indipendenza energetica”. Anche l’Italia viene citata come Paese “amichevole” nei confronti di Baku, al contrario delle “posizioni ipocrite e menzognere di tanti politici europei”, e il commento si chiude con un proverbio azero, secondo cui “la carovana avanza, nonostante i latrati dei bastardi”.
03/03/2010