A Beirut governo scelto sull'onda di opposte manifestazioni
Rifiuto o accoglimento della risoluzione Onu 1559 dividono i fliosiriani Hezbollah e l'opposizione, appoggiata dal patriarca Sfeir, alla vigilia della sua partenza per Washington.
Beirut (AsiaNews) Si capirà con ogni probabilità oggi, quando il presidente libanese, Emile Lahoud, attribuirà l'incarico di formare il nuovo governo si fa il nome di Karame - l'effetto che ha avuto la manifestazione filosiriana di ieri, organizzata dagli Hezbollah, in risposta a quelle dei giorni scorsi, volute dall'opposizione. La stampa locale ha definito quella di ieri la più grande manifestazione della storia del Paese, con la presenza di un milione e 600 mila persone, che le agenzie occidentali riducono a 200/400 mila.
In ogni caso "una vera prova di forza filo-siriana", nel corso della quale il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nassrallah, ha rivolto un appello forte all'opposizione a far uscire il Paese dei cedri dalla crisi attuale, chiedendo l'applicazione di tutto il contenuto degli accordi di Taef, ma rifiutando la risoluzione 1559 dell'Onu. Che invece va applicata secondo l'opposizione, appoggiata dal patriarca maronita, card. Nasrallah Sfeir, alla vigilia della partenza per la sua importante missione negli Stati Uniti, che proseguirà fino al 21 marzo.
Otto deputati fra i quali Marwan Hamade, Nayla Mouawad, che stanno per partire per l'Europa, hanno esortato i libanesi a stare uniti e seguire le direttive dell'opposizione, che vuole la liberazione del Libano da tutte le forze stranieri, secondo la risoluzione dell'Onu, e chiede ancora la verità sull'assassinio dell'ex premier libanese Rafic Hariri,il 14 febbraio scorso. Marwan Hamade, membro dell'opposizione e giornalista di primo piano, insiste sull'importanza della presenza di osservatori internazionali, capaci di sorvegliare le prossime elezioni, chiede la formazione di un governo di riconciliazione nazionale, la liberazione del capo delle Forze libanesi Samir Geagea e il rientro del Generale Michel Aoun, in esilio a Parigi dal 1990.
A livello governativo, oggi il presidente Emile Lahaod. ha cominciato le consultazioni per la scelta di un nuovo capo del governo libanese, dopo le dimissioni del premier Omar Karame la settimana scorsa. Fonti vicine al palazzo presidenziale hanno confermato ad AsiaNews la possibilità che sia incaricato il primo ministro dimissionario. Secondo le stesse fonti sarà un governo simile a quello precedente, con la sola differenza della riduzione e del cambiamento di alcuni ministri. Il ministro dell'interno, Suleiman Frangiyeh, ha comunicato stamattina ad AsiaNews la sua decisione di non partecipare in persona al prossimo governo. (YH)