A Bangkok l’incontro di Caritas Asia
I cattolici riflettono su risposte immediate in caso di emergenza. P. Frederick D’Souza è il direttore esecutivo di Caritas India. “Non dimenticare mai le esigenze di donne e ragazze colpite dai disastri”. L’aiuto ai Rohingya.
Mumbai (AsiaNews) – A Bangkok, in Thailandia, i 23 direttori di Caritas Asia “vogliono riflettere e rendere effettivo il meccanismo per rispondere in modo immediato alle calamità naturali e umane nella regione della Fabc [Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, ndr]”. Lo afferma ad AsiaNews p. Frederick D’Souza, direttore esecutivo di Caritas India. “I direttori asiatici – continua – delineano strategie per il programma ‘Wash’ (Water, Sanitation and Hygiene) sulle risposte in caso di emergenza e per il sostentamento delle persone colpite”.
Per raggiungere l’obiettivo, riporta il sacerdote, “i membri stanno pensando ad una lista di esperti competenti nella regione asiatica. [Vogliono] creare un contingente di fondi locali e aiutare i membri”.
L’aspetto più rilevante del piano “Wash”, continua p. D’Souza, “è non dimenticare mai le necessità biologiche delle donne e delle ragazze, che altrimenti sarebbero ignorate. Wash sostiene la dignità delle donne e delle bambine e tutti i diritti umani [in situazioni] di pace e di disastri”.
Sull’opera di Caritas India, il direttore riferisce che il braccio sociale della Chiesa cattolica “ha dislocato il proprio personale nelle Filippine, in Bangladesh e in Nepal, per fronteggiare le recenti emergenze e assistere gli uffici locali della Caritas”. Nello specifico, in Bangladesh è al fianco dei volontari per ridistribuire aiuti e cibo agli sfollati Rohingya.
Riguardo la prima Giornata mondiale dei poveri voluta da papa Francesco, p. D’Souza sottolinea che con questa iniziativa “il papa ha innalzato il lavoro umanitario e l’attività caritativa ad un nuovo livello di compassione e misericordia. Ha elevato le opere di misericordia al pari della risposta di fede di un individuo”.
Il sacerdote parla anche delle sfide poste alla Caritas dall’obiettivo di lavorare insieme con altri Paesi nel servizio umanitario. “Il fervente coinvolgimento di fede del Santo Padre aiuta la confederazione della Caritas, che è espressione della diaconia della Chiesa. Diaconia, liturgia e kerigma sono le tre espressioni della fede. Quando un’opera di misericordia diventa espressione di fede, essa trascende [le questioni come] i fondi e le iniziative condotte da altre agenzie”.
Il faro che illumina tutto il servizio della Caritas e guida il sacerdote è Madre Teresa. “Io sono continuamente ispirato da lei”, conclude.
25/02/2016 15:10
05/09/2017 08:34