40 tonnellate di aiuti a Gaza da Patriarcato Latino e Ordine di Malta
Ogni kit distribuito sfama una famiglia di 5 persone per un mese. Seguiranno altri interventi, anche per migliorare l'assistenza medica, in grande difficoltà. L'invasione di Rafah ha messo in ginocchio il sistema di aiuti umanitari, l'allarme proviene da diversi enti.
Roma (AsiaNews/Agenzie) - Il Patriarcato Latino di Gerusalemme in coordinamento con l’Ordine di Malta con un comunicato stampa rilasciato oggi ha annunciato un'ulteriore consegna di aiuti destinati alla popolazione nel nord di Gaza. “Si tratta della seconda consegna di aiuti vitali alla parrocchia di Gaza, che saranno distribuiti alle persone bisognose nei giorni prossimi”, si legge. Un intervento essenziale se si pensa che con l’invasione di Rafah iniziata oltre due mesi fa da parte dell’Idf, che continua le sue operazioni nel Sud della Striscia di Gaza - in campo sta operando la 162/esima divisione, notizia di oggi è il recupero dei resti di cinque ostaggi prelevati lo scorso 7 ottobre: Maya Goren e quattro soldati - aumentano esponenzialmente gli allarmi umanitari.
Da più enti operanti nell’enclave si levano infatti le preoccupazioni legate alle difficoltà anche logistiche di far pervenire aiuti ai gazawi, con la conseguente chiusura di progetti di intervento. Il sistema di aiuti è in ginocchio da settimane, con l’impossibilità di garantire efficienza e costanza. Non da ultimo, a chiudere i battenti è stato il molo galleggiante al largo della costa di Gaza, installato dall’esercito Usa a metà maggio.
“Un totale di 40 tonnellate di cibo non deperibile in kit è stato consegnato per la distribuzione il 23 luglio 2024 dall’Ordine di Malta, presso il nuovo Centro di distribuzione istituito dal Patriarcato Latino vicino al complesso del Patriarcato nel nord di Gaza”, continua il comunicato. I kit distribuiti sono progettati per sfamare un’intera famiglia di cinque persone per un mese. Nei correnti giorni si stanno distribuendo. Ma nonostante l’intervento in oggetto già si progetta il prossimo, mossi dall’urgenza provocata dalle disumane condizioni di vita dei gazawi. “Mentre la seconda consegna di aiuti umanitari è stata completata con successo, sono già in corso ulteriori pianificazioni”, rende noto il Patriarcato Latino di Gerusalemme.
“Oltre alla fornitura di cibo non deperibile, di pasti pronti e di alimenti specializzati per bambini e adulti malnutriti, nonché di altre forniture essenziali, sono in corso piani per individuare i modi per fornire assistenza medica sul posto”, conclude. Anche il sistema medico si trova appunto in grande affanno. Prima dell’invasione di Rafah, città al confine con l’Egitto, era il punto di riferimento per gli enti umanitari, in grado di operate in condizioni di sicurezza; già si sapeva che un’offensiva al Sud avrebbe condotto a un collasso dei già insufficienti interventi umanitari.
26/02/2018 12:00
03/04/2022 12:01