28/06/2023, 11.30
VATICANO
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Papa: educare è una grande forma di evangelizzazione

Nell’ultima udienza generale prima della pausa estiva Francesco ha ricordato lo zelo missionario di santa Mary MacKillop, che ha speso la vita per la formazione dei poveri nell’Australia rurale. “I santi Pietro e Paolo ci sostengano nella sequela di Cristo e intercedano per la pace in Ucraina”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “L’educazione cattolica è una grande forma di evangelizzazione”, soprattutto quando mette al primo posto la cura dei poveri e degli emarginati. Lo ha detto oggi papa Francesco ai pellegrini presenti in piazza San Pietro per l’udienza generale nell’ultimo appuntamento prima della consueta pausa di luglio (si riprenderà mercoledì 9 agosto).

Proseguendo nella riflessione sullo zelo nell’evangelizzazione a partire da alcune grandi figure di missionari, oggi il pontefice ha dedicato la sua catechesi all’esempio offerto da santa Mary MacKillop (1842-1909), fondatrice delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore, che ha dedicato la sua vita alla formazione intellettuale e religiosa dei poveri nell’Australia rurale. “Convinta di essere inviata a diffondere la Buona Notizia e ad attrarre altri all’incontro con il Dio vivente e leggendo con saggezza i segni dei tempi - ha spiegato - capì che per lei il modo migliore di farlo era attraverso l’educazione dei giovani, nella consapevolezza che l’educazione cattolica è una grande forma di evangelizzazione”.

Una caratteristica essenziale del suo zelo per il Vangelo consisteva nel prendersi cura dei poveri e degli emarginati. “Una persona non può andare avanti nella santità se non si dedica anche a loro, in un modo o nell’altro. Essi, che hanno bisogno dell’aiuto del Signore, portano la presenza del Signore”. E questo prendersi cura dei poveri e degli emarginati “spingeva Mary ad andare là dove altri non volevano o non potevano andare. Il 19 marzo 1866, festa di San Giuseppe, aprì la prima scuola in un piccolo sobborgo in Sud Australia. Ne seguirono tante altre che lei e le sue consorelle fondarono nelle comunità rurali. Si moltiplicarono, perché lo zelo apostolico fa così: moltiplica le opere”.

“L’educazione non consiste nel riempire la testa di idee” ma nell’”accompagnare e incoraggiare gli studenti nel cammino di crescita umana e spirituale, mostrando loro quanto l’amicizia con Gesù Risorto dilati il cuore e renda la vita più umana. Educare è aiutare a pensare bene: a sentire bene – il linguaggio del cuore – e a fare bene – il linguaggio delle mani. Questa visione è pienamente attuale oggi, quando sentiamo il bisogno di un ‘patto educativo’ capace di unire le famiglie, le scuole e l’intera società”.

Il pontefice ha anche sottolineato la grande fiducia nella Provvidenza che ha sempre guidato questa santa australiana: “Doveva pagare i conti - ha commentato - trattare con i vescovi e i preti locali, gestire le scuole e curare la formazione professionale e spirituale delle sue Suore; e, più tardi, i problemi di salute. Tuttavia, in tutto questo, rimaneva tranquilla, portando con pazienza la croce che è parte integrante della missione”.

Mary MacKillop “non si è arresa nei momenti di prova e di oscurità, quando la sua gioia era smorzata dall’opposizione e dal rifiuto. Rimaneva convinta che, anche quando il Signore le assegnava ‘il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione’ (Is 30,20), lo stesso Signore avrebbe presto risposto al suo grido e l’avrebbe circondata con la sua grazia. Questo è il segreto dello zelo apostolico: il rapporto continuo con il Signore”.

“Il discepolato missionario di santa Mary MacKillop, la sua risposta creativa ai bisogni della Chiesa del suo tempo, il suo impegno per la formazione integrale dei giovani - ha concluso il papa - ispirino oggi tutti noi, chiamati ad essere lievito di Vangelo nelle nostre società in rapida trasformazione. Il suo esempio e la sua intercessione sostengano il lavoro quotidiano dei genitori, degli insegnanti, dei catechisti e di tutti gli educatori, per il bene dei giovani e per un futuro più umano e pieno di speranza”.

Ricordando, infine, nei saluti ai pellegrini italiani la solennità dei Santi Pietro e Paolo che si celebra domani, Francesco ha auspicato che “l’esempio e la protezione di questi due apostoli sostengano ciascuno di noi nella sequela di Cristo. Alla loro intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina, perché presto trovi la pace: si soffre tanto, in Ucraina, non dimentichiamolo”.

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