'Bocciata perché donna': scontro a Kathmandu alla vigilia dell'8 marzo
La funzionaria indicata per il posto di segretario generale del minstero della Salute del Nepal ha denunciato una discriminazione dopo essersi vista scavalcare da un collega uomo nella nomina decisa dal governo. "Messa ai margini dal ministro perché donna e madheshi". Polemiche in parlamento e sui social network.
Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Discriminata perché donna e madheshi, cioè proveniente da uno dei gruppi etnici minoritari di matrice indiana. È la polemica che proprio alla vigilia dell’8 marzo scuote gli ambienti politici in Nepal. A sollevarla è stata la dottoressa Sangita Mishra, medico molto noto nel Paese per gli incarichi ricoperti nella sanità pubblica, che si è vista scavalcare all’ultimo minuto nella corsa al posto di segretario generale del ministero della Salute.
Nonostante fosse stata indicata come prima opzione dalla Commissione per i servizi pubblici, il governo le ha preferito un altro candidato, nominando alla prestigiosa carica il dottor Bikas Devkota. Interpellata da The Himalayan Times la dottoressa Mishra ha accusato direttamente il ministro della Salute Pradeep Poudel di discriminazione nei suoi confronti. “Mi ha rimosso dalla posizione di direttore generale del Dipartimento dei Servizi sanitari, non mi ha dato alcun lavoro, non mi ha invitato a nessuna riunione e non mi ha inserito in nessun comitato”, ha affermato aggiungendo: “È un anti-madheshi”. “Non ho avuto problemi a lavorare con diversi ministri di vari partiti. Tuttavia, il ministro Paudel sembra aver avuto problemi con me e il suo bigottismo ha rovinato la mia carriera”.
Intervenendo in Parlamento, il deputato Amresh Kumar Singh ha chiesto le dimissioni del ministro: “È un crimine essere donna o essere madhesi?”, ha domandato. A sostegno della dottoressa Mishra è partita anche una campagna sui social network: “Se il governo crede veramente nell'inclusione, nelle pari opportunità e nella giustizia, perché la dottoressa Sangita Mishra ha subito un torto e una discriminazione?”, ci si chiede.
Da parte sua il ministro Paudel ha sminuito il ruolo del suo dicastero nella decisione: ”La decisione è stata assunta da tutto il Consiglio dei ministri”, ha osservato, definendo la polemica sollevata “malevola e fuorviante”.
06/10/2021 12:54
02/02/2018 08:37