14/03/2013, 00.00
RUSSIA – VATICANO
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“Umiltà e carisma”, la Chiesa russo-ortodossa accoglie con favore l’elezione di Papa Francesco

di Nina Achmatova
Il dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni esterne della Chiesa auspica un proseguimento della “dinamica positiva” nelle relazioni tra cattolici e ortodossi. Alcuni commentatori però sono meno ottimisti: la Russia non sarà tra le priorità del nuovo Pontefice, che si dedicherà alla missione nel Terzo Mondo. “Gioia” tra i cattolici della Federazione.

Mosca (AsiaNews) - La Chiesa russo-ortodossa ha accolto con tiepido favore l'elezione del card. Jorge Mario Bergoglio come papa Francesco, dal quale si aspetta un proseguimento delle politiche di Benedetto XVI nello sviluppo delle relazioni tra cattolici e ortodossi. "Il nuovo Papa - ha detto il capo del dipartimento del Patriarcato di Mosca per le relazioni esterne della Chiesa, l'arciprete Dimitry Sizonenko - è conosciuto per le sue posizioni tradizionaliste e il suo papato sarà caratterizzato dal rafforzamento della fede". "Il fatto che abbia preso il nome di Francesco - ha aggiunto Sizonenko, anche segretario per le relazioni intercristiane - conferma la sua concezione dell'evangelizzazione prima di tutto come assistenza dei poveri, come protezione della loro dignità". L'arciprete ha auspicato in un proseguimento "positivo" del dialogo ecumenico anche se ha tenuto a sottolineare che finora il card. Bergoglio "non è stato partecipante direttamente attivo nei rapporti tra ortodossi e cattolici" e quindi è "difficile fare pronostici" a riguardo. "In Argentina era ordinario per i cattolici di rito orientale: questo ci fa sperare che le relazioni tra cattolici e ortodossi saranno ulteriormente sviluppate", ha ricordato. Sizonenko ha poi definito un atto di "grande carisma e umiltà" il fatto che Papa Francesco come prima cosa abbia chiesto alla gente di pregare per lui.

Dal canto suo il  protodiacono Andrei Kuraev, professore all'Accademia spirituale di Mosca e influente esponente della Chiesa russo-ortodossa, sul suo blog ha scritto che, partendo dal nome scelto dal nuovo Papa, si aspetta "un forte scossone per la Chiesa cattolica, che la costringerà a convertirsi nella Chiesa dei poveri".

Per il direttore di Radio Kommersant, Konstrantin Eggert, cristiano e influente commentatore sulle cose di Chiesa, "la Russia sarà lontana dagli interessi del nuovo Papa, che si concentrerà sulla missione nel Terzo Mondo e le relazioni con Mosca non saranno così importanti". Tuttavia, ha aggiunto, non si può escludere che "potrà aiutare ad avvicinare le due Chiese e facilitare l'incontro tra i loro leader".

La reazione della comunità cattolica nella Federazione russa è stata di "gioia ed emozione", come ha raccontato a Interfax-Religion il segretario della locale Conferenza episcopale, padre Igor Kovalevsky. "La prima sensazione è di gioia - ha detto - la scelta di un Papa rappresentante dell'America Latina è chiara testimonianza del carattere universale della Chiesa cattolica, che è presente in tutti i continenti e aperta a tutte le culture". Padre Kovalevsky ha poi commentato come un fattore di positiva dirompenza il fatto che si tratti del primo pontefice non europeo e proveniente dal cosiddetto Nuovo Mondo. A suo dire, la comunità cattolica nutre grandi speranze nel nuovo Papa perché sviluppo "il dialogo tra la Chiesa e la cultura contemporanea e l'annuncio del Vangelo nel mondo moderno". 

 

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