15/04/2025, 13.40
INDONESIA
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'La Settimana Santa tra i poveri delle frontiere più lontane della Papua'

di Mathias Hariyadi

La testimonianza di due missionari dehoniani indonesiani che svolgono il loro ministero tra comunità cattoliche della diocesi di Timika lontane ore di barca e di cammino dalla sede della parrocchia. "Celebrando l'Eucaristia delle Palme in mezzo a una situazione di fame estrema mi chiedevo: che cosa farebbe qui Gesù?". La generosità di chi non ha nulla, segno tangibile dell'amore di Cristo.

Jakarta (AsiaNews) – Vivere la Settimana Santa tra le comunità cattoliche delle zone più remote dell’Indonesia. È l’esperienza che raccontano ad AsiaNews due sacerdoti dehoniani, p. Yohanes Haryoto e p. Paulus Driyan Suwandi, che vivono la loro missione nella parrocchia di Maria Stella Maris a Kokonau, nella diocesi di Timika sull’isola di Papua. Tra fatiche e povertà, sono presenti come segni viventi di amore e speranza per i fedeli.

In questo contesto anche loro domenica nella stazione missionaria di Aikawapuka hanno vissuto la processione delle Palme. “C’erano 175 persone a ricevere la Comunione, tra cui un numero considerevole di bambini – racconta p. Haryoto -. Ero in mezzo a persone povere, affamate e malnutrite. Ho pensato: se Gesù venisse qui, cosa farebbe? Forse mi direbbe: ‘dai loro qualcosa da mangiare adesso’. Ho dato loro ciò che potevo come sacerdote: la Parola di Dio, il Corpo di Cristo e una benedizione”.

P. Yohanes riflette anche sulla spontaneità e la semplicità della liturgia. Canti non sincronizzati con il tempo liturgico: un canto pacifico durante la lettura della Passione, persino un canto natalizio cantato durante la Comunione. “Ma in tutto questo, ho visto una profonda presenza spirituale. Li ho immaginati in cielo - nella loro semplicità, innocenza, persino follia: sembravano esistere al di là del tempo…”.

P. Paulus Driyan Suwandi svolge il suo ministero in questa parrocchia da sei anni, con il suo vasto e impegnativo territorio di missione. Visita regolarmente cinque stazioni sparse lungo la costa meridionale del Mare di Arafura, alcune delle quali richiedono grandi sforzi per essere raggiunte. La più lontana è la stazione di Unito, che richiede un viaggio di 8 ore in barca da Kokonao, seguite da un’altra ora e mezza sul furgone via terra e da un ultimo tratto a piedi. “Nonostante la distanza, mi sento spiritualmente vicino a queste comunità. Ogni stazione ha la sua fisionomia, e cercano sempre di prepararsi bene per l'Eucaristia”, racconta p. Paulus.

Pur vivendo di ciò che la terra e il mare forniscono - ortaggi, caccia e pesca - questa gente è nota per la sua generosità. Non mancano mai di condividere ciò che hanno con il sacerdote in visita. “Non siano solo ministri sacramentali – raccontano i missionari - ma anche amici e compagni della gente. In mezzo alla povertà e all'isolamento, diventiamo segni tangibili dell'amore di Cristo, portando conforto, forza e speranza”.

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