04/30/2012, 00.00
香港 - 中国
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纪念香港和中国的传教英雄穆若瑟神父

作者 Angelo S. Lazzarotto
一八六O年,宗座外方传教会会士带着六位嘉诺撒会修女抵达香港,开办了第一所女校,挽救了很多被遗弃的女孩子。香港举行隆重仪式,纪念原籍意大利博洛尼亚省的传教士逝世一百二十周年

香港(亚洲新闻)-中国(和西方)批评家们经常宣扬传教士是与殖民主义、外籍保护主义势力相互勾结的;他们的目的是为了权势;他们所从事的毫无意义、被人遗忘。上述意识形态观点与历史事实大相径庭。宗座外方传教会会士穆若瑟神父(朱塞佩·布尔吉尼奥利神父,一八三三年意大利博洛尼亚-一八九二年香港),便是最有力的典范。抵达英国殖民地香港后,传教士并没有仅限于照顾那里的西方基督徒,而是始终为中国人服务、也为清帝国内的中国人服务。一八六O年,他带着六位嘉诺撒会修女抵达香港。她们创办了第一所女校,为传统的排斥女性的中国教育观点内带来了翻天覆地的变化。穆神父积极献身为穷人服务的事业令其深受人们的爱戴,据当时的报道,数以万计的人参加了穆神父的葬礼、在当时实属罕见。

       值此纪念这位传教士逝世一百二十周年之际,他的侄孙马西莫·布尔吉尼奥利博士专门著书。并于四月二十四日在香港举行了多种纪念活动。

       主要有三大重点:

  • 1)宗座外方传教会士四月二十四日在跑马地圣弥额尔坟场悼念安葬在这里的同会会士、前香港宗座监牧区副代牧穆若瑟神父。近年来,许多安葬这里的人都已火化、并将骨灰安放在附近圣堂里。只有穆神父的墓地是唯一保留至今的,充分见证了他在当地团体内的威信。
  • 2)在香港教区圣母无染原罪主教座堂举行的隆重弥撒圣祭中,纪念穆神父为香港教会发展、一八八八年十二月七日祝圣的主教座堂建设做出的贡献。当时,身为香港宗座监牧区副代牧的穆神父,代替宗座代牧主持了祝圣仪式典礼,并发表了讲话。
  • 3)在穆神父曾经生活工作过很长时间的嘉诺撒会会院举行了纪念活动。穆神父不仅把她们带到了香港,并长期是她们最好的顾问。

在此机会,宗座外方传教会会士梁作禄神父发表讲话,介绍了穆神父的生平。意大利文版全文如下:

Anzitutto,  vorrei esprimere un grazie sincero agli organizzatori di questa commemorazione. Mi sento onorato per essere qui. Quando sono arrivato ad Hong Kong per la prima volta, circa 65 anni fa, la mia prima impressione di allora è la stessa che hanno molti visitatori oggi: un posto molto affollato, un posto dove la terra e lo spazio vale molto. Essa è così preziosa, che perfino i defunti non sono lasciati in pace. Sono rimasto sorpreso nel conoscere che i cattolici possono riposare in pace nel cimitero di Happy Valley solo per un periodo di tempo limitato. E mi è stato detto della necessità di stabilire una regola.  Eppure il semplice, ma molto visibile monumento eretto in onore di p. Giuseppe Burghignoli, rimane fin dai primi tempi del cimitero. E lì rimarrà, testimoniando il grande contributo dato da quest'uomo alla Chiesa cattolica e alla società civile di Hong Kong.

Quando p. Giuseppe è giunto qui nel 1860, aveva chiaro che nella colonia che cresceva in modo veloce, uno dei bisogni più acuti è quello della compassione e della carità, per correggere in qualche modo la linea prevalente dell'arricchirsi a tutti i costi. Le sei suore canossiane che egli aveva accompagnato dall'Italia dovevano far emergere questo aspetto della presenza cattolica qui. Compassione, carità, insieme all'educazione rimangonoun elemento fondamentale nella missione della Chiesa ovunque, per rendere noto eaccettabile il messaggio cristiano. E p. Burghignoli, Mak Sanfu, ha contribuito a rendere pienamente credibile questa testimonianza.

P. Giuseppe è stato un "uomo per tutte le stagioni", per la rara competenza e la sua illimitata dedizione che ha profuso nei molti compoiti a lui assegnati. Io vorrei anche ricordare la sua costante attenzione ai bisogni delle zone rurali, oltre i confini della colonia britannica, dove i suoi confratelli stavano predicando il Vangelo. Una delle sue più grandi speranze che egli ha comunicato al suo superiore in Italia e al suo vescovo qui, era di ricevere il permesso di raggiungere p. Simeone Volonteri nel suo mandato di aprire una nuova missione nel lontano Henan, nel 1869: "Sono venuto come missionario dei cinesi - egli scrive al Superiore del Pime in Italia - e predicare ai cinesi è il grande ideale che il mio cuore desidera da tempo".

Egli era cosciente che le cose nell'impero Qing non erano più facili di quelle nella colonia di Hong Kong.  Tutti - anche ad Hong Kong - erano rimasti scioccati per la tragica esperienza vissuta dalla missione cattolica di Tianjin nel 1870, quando una folla ha distrutto un orfanotrofio cattolico, accusando le suore francesi della Carità di comprare i bambini abbandonati per arricchirsi col la loro morte. Eppure, molto presto, p. Burghignoli non ha esitato a sostenere la causa di una anziana donna, che dopo un lungo viaggio in barca, a suo rischio e pericolo, spesso portava alle suore canossiane di Hong Kong  le bambine abbandonate che riusciva a ricuperare. Dopo aver saputo che la donna era stata minacciata per i suoi atti di carità, p. Giuseppe èandato personalmente a visitare il mandarino locale, in quella città della Cina continentale. Fortunatamente, quella volta, la giustizia e la carità hanno prevalso: il mandarino ha perfino pubblicato una dichiarazione ufficiale contro il tradizionale uso di abbandonare le bambine non volute, elogiando la cura di Muk Sanfu che aveva preso l'iniziativa - egli scrive - di aprire una casa dove essere avrebbero potuto ricevere cure ed educazione.

Anche oggi, se egli fosse qui, sono certo che la sua preoccupazione non si limiterebbe alla situazione locale, anche se importante. Egli condividerebbe le ansie della comunità cattolica nel mondo per le difficoltà e i pericoli che i seguaci di Cristo in Cina devono affrontare.

Io penso che il modo migliore di onorare questo lungimirante missionario del 19mo secolo sia quello di unirci in preghiera con tutti i nostri fratelli cristiani in Cina che, specie nel prossimo mese, invocheranno l'aiuto della Madonna al santuario di Sheshan, chiedendo libertà e pace sociale per questo grande popolo.

Il dott. Massimo Burghignoli ha da poco prodotto in lingua italiana un vivace profilo del suo parente. Speriamo che qualche storico locale possa presto darci un resoconto più completo della figura di questo grande missionario e del suo multiforme contributo allo sviluppo della società e della Chiesa di Hong Kong.

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