04/10/2016, 08.57
INDIA
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West Bengal, il governo federale rende omaggio a santa Teresa di Calcutta

di Purushottam Nayak

La cerimonia si è svolta il 2 ottobre, giorno in cui si ricorda la nascita di Gandhi. L’organizzazione è stata imponente, con la partecipazione delle più alte cariche federali e del governo del West Bengal. Erano presenti oltre 20mila fedeli, il nunzio apostolico, tre cardinali, 49 vescovi, 500 sacerdoti e 1.000 suore.

Calcutta (AsiaNews) – Il governo federale dell’India ha reso omaggio a santa Teresa di Calcutta con una cerimonia imponente, a cui hanno partecipato oltre 20mila fedeli. Il tributo si è svolto al Netaji Indoor Stadium di Calcutta, nel West Bengal, lo scorso 2 ottobre, giorno in cui si ricorda la nascita del Mahatma Gandhi. Nella sua omelia mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico di India e Nepal [ad oggi destinato in Polonia], ha detto: “Santa Teresa di Calcutta è un modello di compassione, che ha dedicato l’intera vita al servizio dei più poveri tra i poveri e al servizio dell’umanità intera”.

I numeri grandiosi della celebrazione solenne testimoniano il profondo affetto che la popolazione indiana nutre per la Madre degli ultimi. Oltre ai 20mila fedeli, nello stadio erano presenti il vice presidente dell’India Mohammad Hamid Ansari, le più alte cariche di governo del West Bengal e le gerarchie ecclesiastiche del Paese.

La messa è stata officiata da mons. Thomas D’Souza, arcivescovo di Calcutta, che ha accolto con affetto mons. Pennacchio, il card. Baselios Cleemis, presidente della Conferenza episcopale indiana, i cardinali Moran Mar George Alencherry, arcivescovo maggiore della Chiesa siro-malabarese, e Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, oltre a 49 vescovi, 500 sacerdoti e quasi 1.000 suore.

Il vice-presidente indiano ha citato una celebre preghiera di Madre Teresa: “Il frutto del silenzio è la preghiera. Il frutto della preghiera è la fede. Il frutto della fede è l’amore. Il frutto dell’amore è il servizio. Il frutto del servizio è la pace”.

I presenti hanno ricordato che santa Teresa è senza dubbio una delle persone che più hanno influenzato la società attuale. La fondatrice delle Missionarie della Carità è stata premiata con i più importanti riconoscimenti, tra cui il Bharat Ratna, la più alta onorificenza civile dell’India, e nel 1979 ha vinto il Premio Nobel per la pace.

P. Savarimuthu Sarkar, dell’arcidiocesi di New Delhi, ha affermato: “Madre Teresa è una donna del nostro secolo. È stata una persona dal carisma unico. Le persone hanno coniato vari termini per chiamarla, tra i quali ‘L’angelo di Calcutta’, ‘La campionessa dei poveri’, ‘La voce della compassione', ‘La santa dei bassifondi’”.

Sulla persona di Madre Teresa si sono uniti i consensi di tutti gli strati sociali, anche se vi sono state critiche da parte dei "razionalisti" (atei) che sognano un'India senza le religioni. L’attuale presidente indiano Pranab Mukherjee ha affermato: “Ogni indiano sarà orgoglioso della sua canonizzazione. Il suo messaggio di amore continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo”. Prima della cerimonia di canonizzazione dello scorso 4 settembre in Vaticano, al quale il governo ha preso parte con una delegazione guidata dal ministro degli Esteri, il premier Narendra Modi ha sottolineato: “Madre Teresa ha speso la sua vita servendo i poveri e i bisognosi in India. Quando una simile persona viene dichiarata santa, la cosa più naturale per gli indiani è esserne orgogliosi”.

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