Violenze anti-cristiane in Israele. Leader cattolici: Forze dell'odio
Gerusalemme (AsiaNews) - "I cristiani sono ancora nel mirino. Perché?": è la domanda che si pongono tutti i patriarchi e le autorità cattoliche in Terra Santa, insieme al nunzio di Giordania, Giorgio Lingua, dopo l'ennesimo attacco vandalico a un luogo di culto cristiano e scritte offensive verso la fede.
Ieri il monastero trappista di Latroun è stato assaltato, la porta principale è stata bruciata e il muro frontale riempito di graffiti di colore arancio. Uno di questi dice in ebraico: "Gesù è una scimmia"; altri si riferiscono a "Ramat Migron" e "Maoz Esther", due insediamenti ebraici illegali. La scorsa settimana la polizia israeliana ha fatto sgomberare alcuni avamposti di Migron perché costruito su terreno privato di palestinesi.
La polizia ha aperto un'inchiesta ma finora non vi sono risultati. Si fa l'ipotesi che coloni estremisti israeliani abbiano sfogato la loro ira contro il monastero, che si trova quasi al confine dei territori occupati, a 15 km ovest di Gerusalemme. Un comunicato dei coloni di Migron nega di avere alcuna responsabilità nel gesto vandalico.
Nel tardo pomeriggio di ieri i leader cattolici di Terra Santa hanno diffuso un messaggio in cui denunciano "con orrore" la presenza di "forze dell'odio nella società israeliana".
Il messaggio sottolinea la grande opera di dialogo con il mondo ebraico da parte dei monaci di Latroun e il fatto che lo stesso monastero è visitato da centinaia di ebrei israeliani ogni settimana, tutti accolti "con amore e calore dai monaci".
I leader fanno però notare che "ciò che è avvenuto a Latroun è solo un altro di una lunga serie di attacchi contro cristiani e i loro luoghi di culto".
In tutti questi anni sono avvenuti atti di vandalismo e di disprezzo verso la chiesa vicino al Cenacolo (v. (v. 16/12/2009 Ancora scritte ebraiche anticristiane al Cenacolo e 12/12/2009 "Morte ai cristiani": scritte ebraiche vicino al Cenacolo a Gerusalemme), verso chiese ortodosse e protestanti (v.: 27/02/2012 Custode di Terra Santa a Shimon Peres: Fermare il vandalismo delle scritte ebraiche contro le chiese).
Di solito questi atti sono definiti "price tag", dei "cartellini del prezzo", un "prezzo" che si fa pagare ai nemici degli insediamenti ebraici, o di Israele. Gli estremisti che li compiono prendono di mira case di palestinesi, piantagioni di ulivi, moschee, e da tempo colpiscono pure polizia israeliana e luoghi cristiani.
Ma i vescovi e i patriarchi cattolici si domandano: Cosa succede nella odierna società israeliana, da lasciare che i cristiani siano dei capri espiatori e resi oggetto di questi atti di violenza?... Che tipo di "insegnamento al disprezzo" dei cristiani viene comunicato nelle loro scuole e case? E perché i colpevoli non vengono trovati e portati davanti alla giustizia?".
E concludono: "È venuto il tempo per le autorità di mettere fine a questa violenza senza senso e garantire un "insegnamento del rispetto" nelle scuole per tutti coloro che chiamano casa questa terra".
L'accenno all' "insegnamento del disprezzo" è legato al fatto che talvolta, alcuni di questi gesti vandalici sono compiuti da studenti ebrei ortodossi delle yeshiva, che esprimono anche il loro disgusto verso i cristiani con slogan, lanci di pietre e sputi.
Ieri in giornata, il premier Benjamin Netanyahu ha denunciato le violenze contro il monastero di Latroun definendolo "un atto criminale" e affermando che "i responsabili saranno puniti con severità".
Il ministro della difesa Ehud Barak ha domandato allo Shin Bet, l'intelligence nazionale, di accrescere l'attenzione in questa "battaglia contro il terrorismo ebraico".
30/07/2015
29/12/2018 11:17
21/01/2016 10:17