14/02/2017, 16.00
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Ucciso Kim Jong-nam, il fratellastro di Kim Jong-un

Sarebbe stato avvelenato da due agenti donne nordcoreane, nella zona per l’immigrazione all’aeroporto di Kuala Lumpur. Dal 2001 viveva in esilio. Per molto tempo erede di Kim Jong-il, sperava forse nella caduta del regime di Kim Jong-un, per prenderne il posto. Un nuovo caso di assassinio dinastico.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un è stato ucciso oggi in circostanze misteriose. Lo affermano fonti governative sudcoreane.

Secondo la TV Chosun coreana egli è stato avvelenato con degli aghi da parte di due donne, considerate agenti della Corea del Nord, che sono poi fuggite.

In un primo tempo, la polizia malaysiana aveva dichiarato che un nordcoreano, non ancora identificato, è morto mentre veniva trasportato dall’aeroporto di Kuala Lumpur all’ospedale. Un rappresentante del governo malaysiano aveva detto che l’uomo era crollato per terra mentre attraversava l’area di immigrazione.

Kim Jong-nam, nato nel 1971, è il figlio maggiore del defunto Kim Jong-il, nato da una sua relazione extraconiugale con Sung Hae-rim, un’attrice sudcoreana morta a Mosca. Kim Jong-nam, per molto tempo designato erede di Kim Jong-il, ha perso i favori del padre dopo che nel 2001 è stato scoperto di aver tentato di entrare in Giappone con un passaporto falso per visitare Disneyland. Da allora egli ha vissuto in esilio, soprattutto a Macao.

Kim Jong-nam, amante dello stile di vita occidentale, si è sempre dichiarato contrario allo stile comunista del regime di Pyongyang, forse sperando che qualcuno potesse sposare la sua causa e riportarlo in patria al posto di Kim Jong-un.

Nel 2012, in un intervista a un giornale giapponese egli aveva sostenuto che se la Corea del Nord non intraprendeva un serio piano di riforme sarebbe andata “sempre di più vicino al collasso”.

Nel 2012 la polizia sudcoreana ha arrestato un rifugiato che si era poi rivelato una spia della Corea del Nord.  Secondo l’accusa egli avrebbe passato 10 anni in Cina ed aveva il compito di colpire Kim Jong-nam e riportarlo a Pyongyang.

Se l’assassinio viene confermato, questo sarebbe il un nuovo caso di assassinio dinastico nella vita di Kim Jong-un, dopo l’esecuzione dello zio, Jang Song-thaek, nel dicembre 2013.

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