Turchia, rilasciato il sacerdote arrestato. Nel sud-est sequestrata coppia cristiana
Le autorità hanno liberato il monaco Sefer (Aho) Bileçen, della chiesa di Mor Yakup. Egli era stato arrestato con l’accusa di “terrorismo” per aver dato del pane a un membro del PKK. Nella provincia di Şırnak scomparsi nel nulla due anziani coniugi. Erano gli ultimi due cristiani rimasti nel villaggio di Meer.
Istanbul (AsiaNews) - Le autorità turche hanno rilasciato ieri il monaco Sefer (Aho) Bileçen, della chiesa di Mor Yakup nella provincia di Mardin, detenuto per alcuni giorni con l’accusa - mai formalizzata in via ufficiale dalla procura - di “terrorismo”. In realtà il sacerdote assiro era finito nel mirino delle forze di sicurezza per aver condiviso del cibo [un pezzo di pace, ndr] con un membro del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan fuorilegge in Turchia e il cui leader Abdullah Öcalan è in carcere dal 1999.
Il prete era stato arrestato il 9 gennaio assieme ad altri due cristiani nel sud-est del Paese, in un’area a maggioranza curda teatro di scontro e violenze con i militari turchi. Fonti locali riferiscono che alla base del fermo vi sarebbe stata una denuncia anonima, secondo cui egli distribuiva cibo a membri di un movimento fuorilegge (il PKK).
Ad annunciare la liberazione è stato il giornalista assiro e leader della comunità belga David Vergili, con un messaggio diffuso via Twitter. Gli altri due cristiani (Josef Yar e Musa Tastekin) fermati assieme al sacerdote sono entrambi capi di due villaggi della regione.
Durante le giornate concitate del fermo, il capo della Assyrian Associations Foundation aveva equiparato il fermo di Sefer (Aho) Bileçen alla controversa storia del missionario americano detenuto per 21 mesi da Ankara, parlando di “secondo caso del pastore Brunson”. Fra quanti sono intervenuti per chiedere la liberazione del prete assiro vi è anche la European Syrian Union.
Per una vicenda che si conclude in modo positivo, si apre un altro caso di sparizione misteriosa all’interno della comunità cristiana turca. Fonti assire hanno denunciato in queste ore il sequestro degli ultimi cristiani del villaggio assiro-caldeo di Meer (Kovankaya, provincia di Şırnak), nel sud-est della Turchia, prelevati da “uomini non identificati”.
Un testimone afferma che nel pomeriggio dell’11 gennaio scorso un gruppo di persone ha prelevato Houmouz Diril e sua moglie Şimoni (nella foto) dalla loro abitazione e li hanno condotti in una destinazione che resta, al momento, ancora ignota. Il loro figlio, Remzi Diri, sacerdote della chiesa cattolica caldea di Istanbul, venuto il giorno seguente per far visita ai genitori ha trovato la casa vuota, denunciando quindi la scomparsa.
Houmouz Diril e la moglie erano tornati a Meer una decina di anni fa, per vivere di nuovo nel loro villaggio di origine. Essi erano gli unici e ultimi cristiani del villaggio e in tutti questi anni più volte hanno respinto al mittente le richieste - se non intimidazioni - delle autorità turche di abbandonare l’area. In un appello i cristiani della provincia sud-orientale turca lanciano un appello alla preghiera, per ottenere la liberazione dei due coniugi, anziani e malati.