Terremoto in Nepal, il monte Everest si sposta di tre centimetri
Kathmandu (AsiaNews) - La terribile scossa di terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile scorso ha fatto spostare il monte Everest di poco più di tre centimetri e la capitale Kathmandu di tre metri. La vetta più alta del mondo si è spostata in direzione sud-ovest, mentre la capitale verso sud. Lo riferisce uno studio cinese pubblicato ieri dal China Daily, quotidiano del governo di Pechino. Le autorità nepalesi però non confermano la ricerca e ne definiscono i risultati come “unilaterali”.
Secondo la National Administration of Surveying, Mapping and Geoinformation citata dai ricercatori cinesi, il sisma di magnitudo 7.8 - che a causato 8.700 vittime accertate e 17mila feriti , insieme al crollo di migliaia di edifici - ha invertito la naturale traiettoria a nord-est della montagna. Negli ultimi 10 anni, la vetta è slittata verso nord-est di soli 40 centimetri, ad una velocità di quattro centimetri l’anno. Nello stesso periodo è cresciuta di tre.
Le autorità di Kathmandu smentiscono senza mezzi termini la ricerca. Madhusudan Adhikari, direttore generale del Dipartimento di sondaggi e mappatura, afferma ad AsiaNews: “Non siamo stati consultati, quindi non possiamo dire se lo studio sia autentico. Il monte Everest è la vetta più alta del mondo e non è solo una questione della Cina o del Nepal. È proprietà del mondo. Dal momento che però si trova il Nepal, dovevamo essere consultati. Lo studio non è stato ancora confermato dal nostro Paese”. “Siamo sicuri che lo studio cinese non diffonderà informazioni non corrette nel mondo”, aggiunge.
Dopo uno studio locale, il governo ha confermato che la capitale si è spostata di circa tre metri verso sud. La ricerca ha rivelato che la posizione di Kathmandu e delle altre montagne, tra cui il monte Everest, è stata modificata nelle mappe mondiali.
Minendra Rijal, ministro dell’Informazione e portavoce del governo, ha dichiarato: “Piuttosto che incolpare la Cina, chiediamo alle autorità di Pechino di dimostrare il cambiamento di posizione della cima più alta al mondo”. Il terremoto ha causato una valanga che ha ucciso 18 escursionisti e devastato il campo base. Questo ha portato le autorità a cancellare tutte le spedizioni per il 2015, dopo lo sciopero e il boicottaggio delle guide che chiedevano maggiori controlli e sicurezza.
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