08/09/2020, 08.57
IRAN
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Teheran, Covid-19: persi 850mila posti di lavoro, ma riaprono le scuole

Il 62% delle aziende che hanno chiuso appartengono al settore dei servizi. Il 28% fanno riferimento all’industria e il 20% all’agricoltura. Circa 13.500 le persone andate in pensione in questi mesi. Rouhani stanzia tre miliardi per la Sanità. Nel fine settimana è suonata la prima campanella per 15 milioni di alunni in 116mila istituti.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Fino a 850mila persone in Iran hanno perso il loro lavoro dall’inizio della pandemia di nuovo coronavirus, nel marzo scorso. Come riferisce Masoud Babaei, funzionario al ministero per il Lavoro, le cooperative e il welfare, i dati sono aggiornati al primo agosto scorso e nell’ultimo mese la situazione potrebbe essere peggiorata. Dal rilevamento del primo caso, moltissime imprese e attività hanno dovuto chiudere i battenti: il 62% di queste appartengono al settore dei servizi, che impiega la maggior parte della forza lavoro. 

Su poco meno di un milione di posti perduti, il 59% rientra nel terziario e il 28% riguarda l'industria, dove l’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio il 31% delle aziende. I dati mostrano che il settore agricolo è fra quelli che hanno retto meglio di fronte alla pandemia, con il 20% delle imprese colpite e il 3% degli occupanti che hanno perduto l’impiego. 

In questi mesi circa 13.500 persone sono andate in pensione e molte altre potrebbero seguire la stessa strada nelle prossime settimane. Intanto il governo ha stanziato 24 miliardi di dollari per aiutare i lavoratori e le imprese in difficoltà, contenendo l’impatto del virus sull’economia. Il presidente Hassan Rouhani riferisce dello stanziamento di tre miliardi per la Sanità, 1,2 per il fondo di sostegno alla disoccupazione e altri 1,9 miliardi in contanti per famiglie a basso reddito. 

Il numero dei casi in Iran ha toccato quota 388.810, le vittime sono 22.410. Nelle ultime 24 ore si contano 2.152 contagi, 117 vittime e poco più di 3.700 persone in condizioni critiche. 

In un contesto che resta difficile, fra rigide misure sanitarie a tutela della salute degli alunni e dei loro professori, il 5 settembre è iniziata la scuola per 15 milioni di studenti in tutto il Paese. A far suonare la prima - simbolica - campanella è stato il presidente iraniano Rouhani in un istituto superiore femminile nel centro di Teheran. 

Di solito la scuola inizia il 23 settembre, data che segna per tradizione l’inizio della stagione autunnale secondo il calendario iraniano, dopo i tre mesi di vacanze estive. Tuttavia quest’anno, alla luce della pandemia e dei suoi effetti sulla scuola e sulla società, il ministero ha disposto l’inizio anticipato di 18 giorni per i milioni di alunni sparsi in 116mila istituti.

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