Storico incontro Vietnam-USA per affrontare la minaccia di Pechino nel Mar Cinese meridionale
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – In occasione del 20mo anniversario dei rapporti diplomatici tra Vietnam e Stati Uniti, il Segretario generale del Partito comunista di Hanoi, Nguyễn Phú Trọng, farà visita a Washington per discutere i “nove importanti pilastri” della cooperazione tra i due Paesi e della rinnovata minaccia di Pechino nel Mar Cinese meridionale. L’incontro, che avverrà i primi di luglio (anche se non sono state pubblicate le date precise), è la prima visita nella storia della più alta carica del Partito vietnamita agli Stati Uniti.
Ted Osius, ambasciatore statunitense ad Hanoi, è fiducioso che questo possa essere “un incontro storico. I leader americani sono già pronti per accogliere in modo adeguato la delegazione del Vietnam in questa importante visita”. Il seguito del Segretario generale vietnamita sarà infatti numeroso, perché gli argomenti da discutere saranno molteplici. Oltre alla questione cinese, nell’incontro si metterà a tema politica, sicurezza, economia, commercio, educazione, sanità, ambiente e le relazioni fra i due Stati.
I media vietnamiti riportano che il 25 giugno scorso Pechino ha riportato la piattaforma petrolifera cinese HD-981 (v. foto) nelle acque del Mar Cinese meridionale, a circa 167 km dalle coste del Vietnam, nella zona economica esclusiva di Hanoi, che viene reclamata anche dalla Cina. La stampa vietnamita odierna scrive che “le autorità marittime del Vietnam stanno monitorando da vicino la posizione della piattaforma petrolifera cinese HD-981”. Nel maggio dello scorso anno, Pechino aveva compiuto la stessa azione, bollata come provocatoria dal Vietnam e dagli Stati del sud-est asiatico.
Secondo l’Agenzia di sicurezza marittima cinese, la piattaforma condurrà ricerche di petrolio e gas naturale nell’area di Lang Shui, a nord-est delle isole Paracel (arcipelago oggetto di contese), dal 25 giugno al 20 agosto. Il governo cinese ha vietato ad ogni imbarcazione straniera di entrare nell’“area di lavoro” della piattaforma, che ha due chilometri di raggio.
Il 25 giugno, il portavoce del Ministro della difesa cinese Yang Tu Quan, ha confermato – come già annunciato due settimane fa – che Pechino sta ultimando la costruzioni delle basi militari e civili nelle isole Spratly, contese dal Vietnam e numerosi Stati del sud-est asiatico.
Il timore di Hanoi e Washington è che le isole artificiali cinesi possano essere utilizzate per scopi militari e per imporre il controllo di Pechino sulla navigazione nel Mar Cinese meridionale, area ricchissima di petrolio e gas naturale, con un volume di affari annuo superiore ai 5mila miliardi di dollari.