14/05/2019, 08.55
SRI LANKA
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Sri Lanka del nord, un musulmano ucciso nelle violenze settarie: coprifuoco a oltranza

La vittima si chiamava Mohamed Ameer Mohamed Sally e possedeva un negozio di falegnameria. Violenze e aggressioni contro moschee e negozi di musulmani in tutta la provincia nord-occidentale. Alla polizia è stato ordinato di “usare il massimo della forza per contenere le violenze”.

Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità dello Sri Lanka hanno imposto il coprifuoco a oltranza nella provincia a nord della capitale dopo gli scontri di ieri che hanno portato alla morte di un uomo musulmano. Mohamed Ameer Mohamed Sally, la vittima, era un 45enne residente nel distretto di Puttalam (provincia nord-occidentale). Egli è deceduto in ospedale in seguito alle ferite di armi da taglio inferte dalla folla che aveva attaccato il suo negozio di falegnameria. Il musulmano è la prima persona uccisa nelle violenze settarie esplose come ritorsione delle stragi compiute a Pasqua in tre chiese e tre hotel di Colombo, che hanno causato la morte di 257 persone.

Questa mattina il coprifuoco è stato sospeso in tutto il resto dell’isola. Ruwan Gunasekera, portavoce della polizia, ha dichiarato che nella “North-Western Province il coprifuoco rimarrà fino a nuova comunicazione”. Poi ha aggiunto: “Le forze di sicurezza stanno assistendo la polizia, cui è stato ordinato di usare il massimo della forza per contenere le violenze”.

L’intervento dei reparti speciali si è reso necessario in seguito alle aggressioni compiute ieri contro decine di negozi di proprietà di fedeli musulmani e diverse moschee. Testimoni riportano che nel distretto di Gampaha gli aggressori hanno devastato alcuni ristoranti e una fabbrica tessile. Nella città di Kiniyama, le persone hanno mandato in frantumi le vetrate della moschea di Abrar, scardinato le porte e scaraventato sul pavimento le copie del Corano.

Già la scorsa settimana in Sri Lanka si era assistito a episodi di violenza contro la comunità musulmana a Negombo. Questa volta la disputa è scaturita da un commento pubblicato su Facebook, che recitava: “Un giorno piangerete” (“1 day u will cry”). L’autore del post, il 38enne Abdul Hameed Mohamed Hasmar, è stato arrestato.

A difesa della comunità musulmana locale, che nell'isola rappresenta il 10% della popolazione, nelle scorse settimane è intervenuto il card. Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo. In un incontro con gli ambasciatori dei Paesi islamici, giunti a porgere le condoglianze di tutta la comunità egli ha affermato con forza che "i musulmani non sono in alcun modo responsabili" dei massacri di Pasqua. "Quanto successo  - ha aggiunto - non è qualcosa di politico o religioso, bensì il risultato delle azioni di alcune persone fuorviate. Forse vi sono anche altre forze dietro costoro, ma esse non hanno alcun legame con l’islam". 

Per evitare la diffusione di notizie false e ulteriori commenti che fomentano gli animi e incitano alla reazione violenta, il direttore generale del Dipartimento dell’informazione Nalaka Kaluwewa ha ordinato il blocco dei social media. Tutte le compagnie telefoniche hanno ricevuto istruzioni per sospendere le funzioni di famose App come Facebook, WhatsApp, Snapchat, Instagram e Viber.

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