10/11/2015, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, i cattolici commemorano i defunti e gli scomparsi della guerra civile

di Melani Manel Perera
Un monumento per le vittime della guerra civile e degli scomparsi. Il ricordo di un ragazzo cattolico sequestrato nel 1989 da uomini vestiti da militari mentre decorava la chiesa locale. La madre: “Eravamo tranquilli perché sapevamo che era in chiesa”. Lo Sri Lanka è il secondo Paese al mondo per numero di scomparsi con 5.750 persone disperse.

Colombo (AsiaNews) – Nel mese in cui ricorre la commemorazione liturgica dei defunti, i cattolici dello Sri Lanka pregano per i familiari morti e per le vittime di sparizioni forzate durante la trentennale guerra civile che ha insanguinato il Paese. I fedeli si sono raccolti presso il monumento in loro memoria, eretto vicino la Chiesa di santa Cecilia a Raddoluwa, nell’arcidiocesi di Colombo. Qui i cattolici hanno portato fiori e candele accese e rivolto una preghiera per le oltre 5mila persone scomparse nel nulla, di cui da anni non si ha più notizia.

O.D. Patricia è la madre di un ragazzo cattolico, sequestrato il 21 ottobre del 1989 mentre stava addobbando la chiesa della sua comunità per una festa del giorno seguente. La donna racconta ad AsiaNews: “Non sappiamo cosa gli sia accaduto. Quella sera c’erano circa 20 ragazzi che stavano decorando la chiesa. Sapevamo che vi erano pericoli, ma il parroco aveva ottenuto un permesso scritto delle forze armate per quella festa. Non sospettavamo che potevamo essere attaccati e soprattutto credevamo di essere al sicuro, perché i giovani stavano in chiesa”.

Un gruppo di persone armate, vestite con false uniformi militari, si è presentato nel villaggio, dichiarando di far parte dell’esercito e andando in cerca degli uomini. Il gruppo è entrato in chiesa, ha prelevato il ragazzo e lo ha condotto via. Patricia dichiara: “Lo abbiamo cercato ovunque. Mio figlio è innocente e non ha fatto nulla di male. Ancora non riusciamo a capire come tutto questo possa essere successo”.

La famiglia del ragazzo si è recata anche quest’anno al monumento in ricordo dei defunti e degli scomparsi, che è stato eretto nel 2000 ad opera dell’associazione Families of the Disappeared. Sulle pareti sono appese le foto di circa 600 dispersi, sia singalesi che tamil, anche musulmani e cristiani. Patricia conclude: “Questo monumento è una grande consolazione per nostro figlio e per gli altri parenti, in particolare per noi cattolici che ricordiamo i defunti nel mese di novembre”.

Secondo il rapporto ufficiale dell’Onu sulle sparizioni forzate, lo Sri Lanka è il secondo Paese con il più alto numero di scomparsi (5.750 persone), ma il bilancio potrebbe essere ancora più alto. Il primo Paese è l’Iraq, con 16mila civili di cui si sono perse le tracce.

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