03/11/2012, 00.00
SINGAPORE
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Singapore leader mondiale nel riciclo dell'acqua

La città-Stato che attualmente dipende dalla Malaysia per il suo fabbisogno idrico, sta portando avanti un modello che dovrebbe darle la piena autosufficienza nel 2061 e che è basato su tre componenti: raccolta della pioggia, desalinizzazione dell'acqua marina e riciclo delle acque reflue.

Singapore (AsiaNews/Agenzie) - Singapore è il leader mondiale del riciclo dell'acqua. A sostenerlo è Brett Walton, portavoce di Circle of Blue, organizzazione americana fondata nel 2000, che riunisce studiosi e giornalisti e che è specializzata nelle tematiche relative all'uso e all'abuso dell'acqua.

Tema che si va facendo sempre più grave a livello mondiale. Il fabbisogno previsto dell'"oro blu" per il 2030 è di 6.900 miliardi di metri cubi, a fronte dei 4.500 miliardi di oggi. E' il 40% al di sopra dei livelli attuali, compresi i flussi di ritorno, e tenendo conto che una parte della fornitura dovrebbe essere riservata per le necessità ambientali.

Singapore, che possiede pochissime risorse idriche naturali, è sulla buona strada per arrivare alla piena autosufficienza per gli oltre 5 milioni di persone che vivono sui 641 chilometri quadrati di superficie della città-Stato e che ne fanno la seconda area più densamente popolata del mondo, dopo il principato di Monaco.

Attualmente Singapore ottiene dalla Malaysia il 50%dell'acqua della quale ha bisogno, con un contratto che scadrà nel 2061. Per allora la città sarà totalmente autosufficiente.

Il "Modello Singapore" che ha vinto nel 2007 lo Stockholm Industry Water Award, è fondato su tre componenti

 Il primo è la raccolta dell'acqua piovana. La città ha 17 serbatoi per catturare il deflusso delle acque piovane da tetti, strade, marciapiedi, terreni aperti e corsi d'acqua. Per rallentare i flussi e facilitarne la raccolta, si sta anche cercando di piantare alberi nelle poche zone libere esistenti. Questo arriverà a fornire il 20% dell'acqua necessaria.

Il secondo elemento è rappresentato dalla desalinizzazione delle acque marine. I costi sono alti, ma non proibitivi e stanno lentamente scendendo. Il primo impianto è stato completato nel 2005 e altri due sono in costruzione. Una volta a regime, essi forniranno il 30% dell'acqua.

Il terzo fondamentale component è il riciclo delle acque reflue. Singapore sta costruendo cinque impianti "NEWater" che arrivano a rendere potabili le acque reflue. Questi impianti in realtà sono usati per lo più per necessità industriali, ma l'acqua che forniscono può essere immessa senza rischi nelle condutture dell'acqua potabile prima dell'ultimo ciclo di purificamento. Da qui dovrebbe arrivare il 50% dell'acqua che serve alla città.

 

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