Scontri armati tra ribelli nello Stato di Shan: aumentano gli sfollati
I profughi provenienti da Kyaukme sono accolti nei monasteri buddisti di Aung Su Pan, Shwe Kyin e Namt Sitlynn. I guerriglieri occupano i loro villaggi. Nelle strutture di accoglienza mancano cibo e istruzione per i bambini.
Naypyidaw (AsiaNews/Agenzie) – In diversi villaggi della municipalità di Kyaukme, nel nord dello Stato di Shan, è salito ad oltre 1.000 unità il numero di persone sfollate per i combattimenti che vedono contrapposte due fazioni ribelli: il Ta’ang National Liberation Army (Tnla) e l’alleato Shan State Progress Party (Sspp) da un lato; il Restoration Council of Shan State (Rcss) dall’altro. Lo riportano oggi funzionari locali, aggiungendo che la maggior parte dei profughi è originaria dei villaggi di Namt Pyan, Pan Lawt, Napon-Napyain e Lwal Sar.
Il Comitato di supporto per i rifugiati di Kyaukme riferisce che un totale di 307 sfollati sono accolti nel monastero di Aung Su Pan, 677 nel monastero di Shwe Kyin e 32 nel monastero di Namt Sitlynn. Sai Naung, ospite dei monaci buddisti di Shwe Kyin, dichiara: “Siamo fuggiti lo scorso 9 febbraio sera per evitare di rimanere intrappolati negli scontri tra i due gruppi armati”.
Per Thar Zaw, residente a Kyaukme, è probabile che il numero di sfollati aumenti man mano che le schermaglie tra guerriglieri si avvicinano ai villaggi. “I rifugiati non possono tornare alle loro case, in quanto occupate dai ribelli”, aggiunge. Thar Zaw riporta che il problema principale per i rifugiati è la mancanza di cibo, dato che sempre più persone raggiungono le strutture di accoglienza.
Altra fonte di preoccupazione è l'educazione dei bambini, fuggiti dai villaggi mentre si preparavano a sostenere gli esami finali. Nam Saing Ham, un insegnante volontario presso la scuola del monastero di Shwe Kyin, informa che le autorità locali sono impegnate a predisporre le verifiche per gli studenti di sesta, settima e ottava classe. “Il funzionario municipale del ministero della pubblica Istruzione – spiega – sta cercando di trovare un'altra data e un luogo in cui i bambini sfollati possano sostenerle”.
Lo scorso settembre, il conflitto armato tra i nazionalisti Shan dell’Rcss, il Tnla (che combatte per l’autodeterminazione dell’etnia Ta'ang) ed i separatisti dell’Sspp ha infiammato il distretto di Namtu. I combattimenti tra i due gruppi sono ripresi dopo che il Tatmadaw (l’esercito birmano) lo scorso 21 dicembre ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nell'area.
Il Tnla e l’Sspp sono membri dell'Alleanza del Nord. La coalizione raggruppa quattro milizie etniche, in guerra con le forze governative nelle regioni lungo il confine settentrionale del Myanmar. A differenza di altre formazioni ribelli del Paese, queste non hanno ancora sottoscritto l’Accordo nazionale per il cessate il fuoco (Nca), proposto da Naypyidaw nel 2015. L'Rcss, che invece ha firmato l'intesa, è solito condurre operazioni militari contro Tatmadaw, Tnla e Sspp.