15/06/2024, 11.58
FILIPPINE
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Scia di delitti a Leyte: ucciso laico 52enne, la denuncia di mons. Maceda

Marcelino Combate è stato ucciso il 9 giugno rientrando a casa dopo un'attività pastorale. Era impegnato a curare la liturgia della Parola in due villaggi della periferia.

Manila (AsiaNews) - Dopo l’assalto alla Santo Niño Chapel di Cotabato avvenuto il 19 maggio, domenica di Pentecoste, con il lancio di una granata che ha causato due feriti e un’ondata di indignazione da parte delle autorità civili e religiose, il 9 giugno la comunità cristiana filippina - che nel Paese costituisce una netta maggioranza - ha subito una nuova violenza, nella provincia di Leyte: l’uccisione di Marcelino Combate, 52 anni, laico impegnato in un ministero pastorale. Il delitto si inserisce in una lunga scia di omicidi “irrisolti” della zona. Non si è fatta attendere l’indignazione di mons. Marvyn Maceda, vescovo di San Jose de Antique. 

Il presule ha infatti definito quella di Combate “un’altra vita persa a causa di omicidi insensati”. Maceda è stato ordinato e ha servito come sacerdote nella diocesi di Naval per più di 20 anni prima di diventare vescovo nel 2019. “Sono allarmato perché questo è già il tredicesimo omicidio nel terzo distretto di Leyte dall'anno scorso e molti altri sono i casi di persone uccise con armi da fuoco negli anni precedenti”, ha detto. Era legato alla vittima in quanto nel 2011 si era avviata tra loro una collaborazione pastorale quando ricopriva il ruolo di parroco della parrocchia dell'Immacolata Concezione, proprio nella città di Leyte. 

Marcelino Combate è stato ucciso da ignoti mentre tornava a casa in moto sei giorni fa, dopo aver celebrato il “Kasaulugan sa Pulong" (liturgia della Parola domenicale in assenza di celebrante) in due barangays periferici della città. Secondo il vescovo di San Jose de Antique, il laico si era offerto volontario per servire i villaggi lontani, nonostante i rischi per la sicurezza. “Unisco la mia voce alla condanna di questi atti scellerati e al grido di giustizia per Brod Mars e per le innumerevoli altre persone che sono state uccise negli ultimi anni", ha dichiarato Maceda. Auspicando che le autorità indaghino prontamente al fine di assicurare il prima possibile i responsabili alla giustizia.

“Mi unisco al grido della gente di Leyte e dell'intero distretto nel chiedere alle agenzie governative interessate di accelerare le indagini per ristabilire l'ordine e riportare la pace nei cuori di tutti”, ha continuato. Questo episodio come i numerosi altri che l’hanno preceduto gettano luce sull’ampia diffusione di criminalità e violenza nella zona. Le autorità sono impegnate a contenerle, per ristabilire l’ordine, e il consiglio esplicito verso le famiglie è di segnalare qualsiasi gruppo criminale alla polizia o all’esercito. Le cause di tali episodi sono da accertare, ma permane l’ombra delle azioni di gruppi musulmani legati a Daesh, che agiscono al seguito di scontri con i militari. Spesso per ottenere vendetta e visibilità, come accaduto con l'attentato a una chiesa di Marawi dello scorso dicembre, all’inizio dell’Avvento, quando una bomba è esplosa causando quattro decessi. 

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