23/04/2016, 13.27
BANGLADESH
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Rajshahi, sgozzato un professore di inglese. La polizia accusa i radicali islamici

di Sumon Corraya

Rezaul Karim Siddique insegnava all’università cittadina. Era conosciuto e apprezzato dalla comunità locale, dove partecipava ad attività culturali. La moglie ha riferito che non aveva nemici. Un giornalista anonimo non ha dubbi: “È stato ucciso per le sue poesie”. La dinamica dell’aggressione ricorda quella con cui sono stati uccisi altri blogger e pensatori liberali.

Rajshahi (AsiaNews) – Nelle prime ore di questa mattina alcuni criminali, ancora ignoti, hanno sgozzato il professor Rezaul Karim Siddique, docente di inglese presso l’Università di Rajshahi, mentre si recava al dipartimento per tenere una lezione. Gli assalitori lo hanno colpito con un machete a pochi passi dalla strada principale, nell’area di Shalbagan. La polizia ha dichiarato che la dinamica dell’incidente ricorda quella con cui di recente sono stati uccisi blogger e liberi pensatori.

L’insegnante era conosciuto e apprezzato da tutti ed era coinvolto nelle attività sociali della comunità, dove teneva corsi di musica. Era noto per le sue poesie e il suono del flauto. Hasan Raja, presidente dell’associazione culturale Sundoram, con cui il professore collaborava, dice ad AsiaNews: “Siamo scioccati per il suo omicidio”. Un giornalista locale afferma con sicurezza: “È stato ucciso per le sue poesie e per l’attività culturale che svolgeva”.

La moglie Hosne Ara, ancora sotto shock, ha riferito alla polizia che l’uomo non aveva nemici. Anche i colleghi, intervistati in queste ore dai giornali locali, hanno raccontato che Rezaul Karim era un uomo pacifico, non si era mai espresso su questioni politiche e non era coinvolto nei pettegolezzi all’interno dell’università.

L’aggressione è avvenuta questa mattina intorno alle 7.40 (ora locale). Testimoni oculari hanno riferito che il professore è stato accerchiato da uomini in sella ad una motocicletta, che lo hanno colpito con violenza. Dopo l’omicidio, i criminali si sono dileguati senza lasciare traccia.

La polizia sospetta che dietro l’uccisione ci siamo gli estremisti islamici, che da tempo prendono di mira liberi pensatori e attivisti democratici in Bangladesh. Ahmed Rajib Haider è stato il primo blogger a essere ucciso nel 2013. Dall’inizio del 2015, altri quattro blogger hanno perso la vita: a febbraio Avijt Roy; a fine marzo, Oyasiqur Rahman; due mesi più tardi è stato il turno di Ananta Bijoy Das; l’ultimo, Niloy Chakrabarti, è stato giustiziato ad agosto, sotto gli occhi della madre e della sorella. Il 31 ottobre Faisal Arefin Dipan, un editore dalle idee progressiste, è stato ucciso a coltellate. L’ultimo omicidio, in ordine di tempo, è stato quello di Nazimuddin Samad, ucciso ad inizio aprile 2016, perché si era espresso più volte contro la deriva estremista nel Paese e sul suo profilo Facebook aveva scritto di “non appartenere a nessuna religione”. 

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