Quarantena obbligata per chiunque proviene dalla Cina. Cattolici a messa, ma con precauzioni
La quarantena per 14 giorni si applica a cinesi, persone di Hong Kong, stranieri. Continua lo sciopero del personale medico che vuole la chiusura totale delle frontiere con la Cina. Una nave con 3600 passeggeri bloccata al Kai Tak terminal. La diocesi consiglia ai fedeli di non andare a messa per evitare raduni con molte persone. Si suggerisce di pregare a casa con la bibbia, la messa in televisione, il rosario. Coloro che vanno in chiesa sono pregati di usare mascherine, stare distanti gli uni dagli altri, non cantare.
Hong Kong (AsiaNews) – Tutti coloro che arrivano dalla Cina ad Hong Kong saranno sottoposti a una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Lo ha annunciato ieri il capo dell’esecutivo del territorio Carrie Lam, precisando che l’ordinanza si applica a cinesi, hongkonghesi e stranieri. La quarantena sarà approntata dall’8 febbraio per precisare meglio i regolamenti e date tempo ai viaggiatori di modificare i loro piani di viaggio.
La decisione della Lam sembra venire incontro alle richieste da parte di sindacati autonomi di dottori e infermieri che chiedono da settimane la chiusura totale delle comunicazioni con la Cina. Davanti al rifiuto del governo, essi hanno iniziato da quattro giorni uno sciopero. La Lam ha ridotto le vie di comunicazione con la Cina: ha chiuso alcuni porti e vie di comunicazione, ma facendo rimanere aperti il porto della Shenzhen Bay, l’aeroporto e il mega-ponte che collega il territorio a Macao e Zhuhai.
Per Lam è impossibile sigillare i confini fra Hong Kong e la Cina a causa del lavoro e del trasporto di merci (anche derrate alimentari essenziali per il territorio). Un esempio: due giorni fa sono giunti dalla Cina decine di migliaia di persone. Una nave da crociera con 3600 persone a bordo è bloccata al Kai Tak terminal dopo che due passeggeri hanno manifestato sintomi da virus.
Fra la gente di Hong Kong è diffusa la paura ricordando che 17 anni fa, l’epidemia di Sars, scoppiata in Cina, ha colpito con forza Hong Kong, con 300 vittime.
La diocesi di Hong Kong ha diramato oggi un comunicato in cui si precisano nuove indicazioni pastorali per la celebrazione delle messe e per i raduni di comunità.
A causa della situazione “sempre più critica” causata dall’epidemia, a tutti coloro che sono stati in Cina nelle zone toccate dal virus si suggerisce di non partecipare alle messe in chiesa, ma di seguire la celebrazione in tivu, “ricevendo la comunione spirituale”, oppure usare del tempo per meditare la bibbia, dire il rosario, meditare le letture della messa.
Tali indicazioni valgono anche per tutti, per ridurre il numero dei fedeli nei raduni ed evitare occasioni di diffusione del virus. Coloro che decidono in ogni caso di partecipare fisicamente alla messa, sono pregati di indossare mascherine, di aver cura dell’igiene, di stare a una certa distanza gli uni dagli altri in chiesa, di non cantare (eccetto l’alleluja e il “Mistero della fede””, dopo la consacrazione). Chi è malato, o debole, è meglio che non partecipi alla celebrazione.
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