Quanzhou: 11 morti per il crollo di un hotel per la quarantena
Le squadre di soccorso cercano ancora 23 persone rimaste sotto le macerie. L’edificio era stato rinnovato nel 2016 e potenziato nell’uso aprendo due supermercati. Ieri, per la prima volta da quasi due mesi non vi sono state nuove infezioni nel resto della Cina, escluso Wuhan: solo 44 nuovi casi. Registrate 27 nuove morti, portando il bilancio totale a 3097. Il numero degli infetti in tutto il Paese è di 80695.
Pechino (AsiaNews) - Almeno 11 morti è il bilancio provvisorio – fino a ieri sera – per il crollo di un hotel a Quanzhou (Fujian), che era utilizzato per mantener e in isolamento decine di persone positive al coronavirus.
L’hotel Xinjia è crollato il 7 marzo sera; 71 persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Fino a ieri pomeriggio, 37 persone sono state slavate e portate in ospedale; 11 sono state dichiarate morte. Le squadre di soccorso stanno cercando ancora oggi le altre 23 persone che si pensa siano ancora sotto il crollo.
Le autorità hanno arrestato il padrone dell’edificio, che è anche padrone dell’hotel. Dalle prime inchieste sembrerebbe che egli abbia fatto rinnovare l’edificio nel 2016 potenziandone l’uso con due supermercati, ciò che ha indebolito le strutture portanti.
In compenso, la giornata di ieri ha segnato una importante tappa positiva: per la prima volta da quasi due mesi non vi sono nuove infezioni nel resto della Cina, escluso Wuhan. Secondo la Commissione nazionale per la sanità, fino a ieri sera si contavano 44 nuovi casi, il numero più basso registrato dal 20 gennaio.
Tutti i nuovi casi sono stati registrati a Wuhan, epicentro dell’epidemia, eccetto tre casi di “ritorno”, ossia di cinesi provenienti dall’estero, registrati a Pechino (2) e nel Gansu (1).
Ieri sono stati anche registrati 27 nuove morti, portando il bilancio totale a 3097. Il numero degli infetti in tutto il Paese è di 80695.
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