Pyongyang cancella l’ultimo punto di incontro con Seoul
Seoul (AsiaNews) - Dopo le provocazioni militari, Pyongyang sceglie di usare la zona industriale e demilitarizzata di Kaesong per portare avanti la propria offensiva contro la Corea del Sud. Il regime stalinista guidato dal giovane Kim Jong-un ha infatti bloccato questa mattina l'accesso alla zona industriale, importante distretto economico e ultimo esempio di cooperazione tra i due Paesi, ai lavoratori del Sud. Secondo le stime di Seoul, nell'area sono impiegati circa 50mila operai della Corea del Nord e circa 900 del Sud. La Corea del Nord ha comunque dichiarato che "consentirà" ai lavoratori sudcoreani di rientrare in patria.
A nome di Seoul ha risposto il ministro della Difesa sudcoreano, Kim Kwan-jin, che ha sottolineato: "Stiamo esaminando tutte le opzioni disponibili per garantire la sicurezza degli 861 lavoratori del Sud rimasti a Kaesong. Fra queste è ovviamente compresa l'azione militare". Il nuovo esecutivo del Sud è sotto la lente di ingrandimento della comunità internazionale: il presidente Park - figlia dell'ex dittatore coreano - è considerata "dura ma non avventata".
Intanto continua anche lo spostamento di truppe in entrambi i Paesi. Pyongyang, che ieri ha dato il via alla riaccensione del reattore nucleare di Yongbyon, starebbe ammassando vicino al confine le proprie truppe scelte per "rispondere a un eventuale attacco". Ma fonti di intelligence sostengono che in Nord non avrebbe intenzione di dare il via alla guera.
Secondo alcuni blog cinesi, che citano fonti di entrambi i lati del confine, il leader nordcoreano Kim Jong-un avrebbe dato ordine ai suoi soldati di "non sparare il primo colpo" contro le forze sudcoreane e americane sulla frontiera tra le due Coree. Fonti citate dalla blogger Fauna affermano che l'ordine sarebbe stato dato da Kim Jong-un il 31 marzo scorso, durante uno delle sue frequenti ispezioni sul fronte.
Anche il governo cinese è intervenuto sulla questione. Ultimo grande sostenitore rimasto al regime del Nord, Pechino oggi ha lanciato un appello per la moderazione nella penisola coreana. Il vice ministro cinese degli Affari Esteri, Zhang Yesui, ha incontrato ieri gli ambasciatori di Stati Uniti, Corea del Nord e Corea del Sud per manifestare "la grande preoccupazione" della Cina, mentre questa mattina il portavoce del ministero degli Esteri Hong Lei ha ripetuto che il governo "chiede a tutte le parti in causa di mantenere la calma e dare prova di moderazione".
24/06/2020 08:39
27/02/2017 08:58