22/04/2024, 12.37
COREA DEL NORD
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Pyongyang aggira le sanzioni anche con i cartoni animati (grazie a Pechino)

Secondo un'indagine condotta da 38 North, che ha monitorato un server cloud nordcoreano per tutto il mese di gennaio 2024, impiegati nordcoreani avrebbero lavorato a progetti di animazione degli studios di Amazon e HBO Max. Questi subappaltano parte dei lavori alla Cina, che, secondo le ipotesi, avrebbe a sua volta trasferito degli sketch agli animatori di Pyongyang.

Roma (AsiaNews/Agenzie) - Nonostante le sanzioni imposte alla Corea del Nord, aziende straniere del calibro di Amazon e HBO Max, si sarebbero avvalse (a loro insaputa) del lavoro di imprese nordcoreane per lo sviluppo di progetti nel campo dell’animazione. Le multinazionali sono infatti solite subappaltare alcuni lavori alla Cina, che secondo un rapporto diffuso da 38 North avrebbe utilizzato manodopera nordcoreana per completare i progetti. Non ci sarebbe quindi, secondo l'indagine, una consensuale collaborazione tra i colossi statunitensi e gli informatici di Pyongyang. Si tratta piuttosto di uno dei tanti metodi tramite cui il regime nordcoreano aggira le restizioni imposte dalla comunità internazionale con l'aiuto di Pechino.

L’ipotesi che impiegati nordcoreani abbiano contribuito a realizzare film d’animazione di produzione occidentale ha iniziato a farsi strada dopo che un team di ricercatori per tutto gennaio 2024 ha monitorato dei file su un server nordcoreano. Il server cloud, scoperto alla fine del 2023 da Nick Roy, curatore del blog North Korean Internet, era configurato in maniera errata: infatti consentiva l’accesso e la visualizzazione dei file a chiunque, senza l’uso di una password. Il ricorso ai server in Corea del Nord è molto diffuso perché gli utenti della rete non hanno accesso diretto a Internet e durante l’utilizzo di un computer vengono monitorati.

“Ogni giorno compariva un nuovo lotto di file che includeva istruzioni per il lavoro di animazione e i risultati del lavoro di quel giorno”, si legge nel rapporto diffuso oggi da Washington. I file analizzati includono animazioni, istruzioni scritte e commenti che sembrano riferirsi a progetti di produzione per gli studios stranieri. Tra questi, “Invincible”, una serie animata Amazon Original prodotta dalla californiana Skybound Entertainment e “Iyanu, Child of Wonder”, un anime su un supereroe creato da YouNeek Studios, con sede nel Maryland, che andrà in onda quest'anno su HBO Max. 

Ciò che emerge è la presenza di rapporti lavorativi tra Usa e Corea del Nord, nonostante le sanzioni vietino quasi tutte le attività commerciali con Pyongyang. La stessa April 26 Animation Studio (SEK Studio), la più grande casa di animazione nordcoreana, è stata sottoposta a sanzioni nel 2016 dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. E le sanzioni coinvolgono anche le aziende che tra il 2021 e il 2022 hanno lavorato con la April 26.

Tuttavia non è facile scoprire se tali relazioni fossero a conoscenza di qualcuno; a portarle alla luce è stata una falla nella sicurezza. Reuters rende noto che Amazon si è rifiutata di commentare, rimandando a Skybound Entertainment. Quest’ultima ha negato di essere a conoscenza di rapporti con la Corea del Nord, comunicando che avrebbe avviato un’indagine interna. Esito simile da HBO Max e YouNeek: nessuna risposta.

I file monitorati contenevano commenti e istruzioni per azioni di editing sia in cinese che in coreano: ciò suggerisce la presenza di una mediazione, che avrebbe favorito il trasferimento di dati dalle case di produzione agli animatori. Probabile che la responsabilità sia di una agenzia cinese di facciata. È chiaro infatti che ad accedere al server fossero anche tre indirizzi internet in Cina, di cui due nella provincia di Liaoning, confinante con la Corea del Nord.

Nel rapporto di 38 North si legge che non è stato però possibile rilevare l’identità delle persone implicate. Sembra comunque che non siano nuove le collaborazioni con gli studios stranieri. La stessa April 26 Animation Studio, per esempio, in passato aveva lavorato a progetti internazionali. Choi Seong-guk, un vignettista web disertore della Corea del Nord che ha lavorato al SEK Studio tra il 1996 e il 2002, ha detto alla Reuters che esisteva un team assegnato al lavoro congiunto con studios stranieri. Un’occasione per avviare collaborazioni decisamente più remunerative di quelle proposte dalla studio nordcoreano. Diversi suoi colleghi vignettisti nordcoreani, ha aggiunto, hanno lasciato Pyongyang e sono andati a lavorare soprattutto in Cina, dove sulla carta erano lavoratori edili, ma in realtà creavano animazioni.

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