Protestanti condannati alla prigione; suore esauste dal digiuno contro l’esproprio
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La corte di Linfen (Shanxi) ha condannato ieri cinque leader protestanti a pene da tre a sette anni di prigione per “occupazione illegale del terreno” e la polizia è pronta a demolire l’edificio che serve da chiesa. Intanto a Tianjin, sette suore sono all’ospedale per consunzione dopo cinque giorni di digiuno e sit-in per fermare l’esproprio di una costruzione da parte del governo della città.
I cinque condannati a Linfen sono: Yang Rongli (杨荣丽), Wang Xiaoguang (王晓光), Cui Jiaxing (崔家星), Zhang Huamei (张花梅), and Yang Xuan (杨旋). Tutti sono stati condannati per “occupazione illegale di terreno” e per “disturbo dell’ordine pubblico con un raduno”.
Yang Rongli e Zhang Huamei, due donne, sono state condannate rispettivamente a 7 e a 4 anni. Gli altri tre, fra cui il pastore Wang Xiaoguang, hanno ricevuto condanne fra 3 e 4 anni.
I cinque sono leader di una chiesa domestica protestante di Linfen, che raccoglie 60 mila fedeli. Il loro arresto risale al 13 settembre scorso, quando di mattino presto 400 poliziotti e un gruppo di teppisti sono entrati nell’edificio usato per il culto e come dormitorio picchiando i fedeli e distruggendo le pareti. Il 23 settembre la polizia ha arrestato Yang Rongli mentre cercava di portare una petizione al governo provinciale. Altri 10 persone sono state arrestate nei giorni seguenti. Ma oltre ai cinque condannati, tutti gli altri sono stati rilasciati.
La persecuzione contro la comunità di Linfen è l’ennesimo atto di una campagna che dura da anni contro le comunità protestanti sotterranee che, secondo le stime più sobrie, radunano oltre 50 milioni di fedeli. La campagna prevede o l’assorbimento delle comunità nel Movimento delle tre autonomie, che raccoglie le comunità protestanti ufficiali e controllate dal governo, o la soppressione (v. Documento segreto del Partito per “normalizzare” i cristiani protestanti cinesi).
Quello delle suore di Tianjin è invece l’ennesimo caso di un esproprio ai danni della Chiesa.
Secondo l'agenzia Ucan, da giorni 20 suore della Carità continuano uno sciopero della fame e della sete per riavere indietro l’edificio che appartiene alla Chiesa e che il governo ha invece venduto a privati per svilupparlo. Sette suore sono state portate all’ospedale perché disidratate e consunte dal digiuno.
L’edificio si trova nel centro della città ed è una delle costruzioni più antiche di Tianjin. Si chiamava “Casa della carità” e all’origine ospitava un orfanotrofio. Nel 1950 è stato requisito dal Partito comunista. Secondo la legge cinese esso, dopo essere usato per fini “popolari”, dovrebbe tornare ai legittimi proprietari.
Il caso delle suore di Tianjin ricorda da vicino quello delle suore di Xian che nel 2005 sono state battute da delinquenti perché volevano fermare la distruzione della loro scuola, sequestrata dal governo e venduta a speculatori edilizi (v. AsiaNews.it, 28/11/2005 Suore picchiate a Xian ).