Prigione per Jimmy Lai. Il giudice rifiuta la cauzione
L’imprenditore ed editore dell’Apple Daily rimarrà in prigione fino al 16 aprile. È accusato di frode e rischia 14 anni di carcere. Ma la procura indaga su possibili violazioni alla legge sulla sicurezza, per la quale egli rischia l’ergastolo. Il giudice che gli ha negato la cauzione, Victor So, è uno dei giudici scelti dal capo dell’esecutivo per sovrintendere ai processi legati alla legge sulla sicurezza.
Hong Kong (AsiaNews) – L’imprenditore e attivista democratico Jimmy Lai passerà Natale in prigione. Egli è stato arrestato stamattina e il giudice Victor So Wai-tak gli ha negato la cauzione perché Lai, avendo tanti contatti all’estero, potrebbe fuggire. Lai è il fondatore della Next Digital, un’impresa editoriale che produce l’Apple Daily, un giornale noto per la sua spregiudicatezza verso la leadership di Pechino e di Hong Kong.
Ieri sera Lai e due suoi collaboratori della Next Digital, Royston Chow Tat-kuen, and Wong Wai-keung, sono stati accusati di frode. Stamane, presentandosi alla West Kowloon Court, il giudice ha sentenziato la custodia per Lai fino al processo il 16 aprile, e la cauzione per Chow e Wong.
I tre erano stati già arrestati lo scorso agosto in una spettacolare operazione di polizia, con l’invasione della sede dell’Apple Daily da parte di oltre 200 poliziotti alla ricerca di “prove” di violazioni alla nuova legge sulla sicurezza. Lai, che non nasconde le sue critiche al governo cinese e difende la democrazia ad Hong Kong, è sospettato di “collusione con forze straniere a danno della madrepatria”.
Allora tutti e tre sono stati rilasciati su cauzione, con la procura che ha promesso di studiare montagne di carte sequestrate per precisare l’accusa.
Ora l’accusa è di utilizzo improprio degli uffici della Next Digital, dato che alcuni locali sono usati da una branchia dell’impero editoriale di Lai. La procura afferma che sebbene le accuse per ora siano di frode, vi sono ancora possibilità che i tre vengano accusati di violazione alla legge sulla sicurezza nazionale. Lo stesso Victor So, il giudice che ha negato la cauzione a Lai, è uno dei sei magistrati scelti da Carrie Lam, il capo dell’esecutivo, per sovrintendere ai processi sulla sicurezza nazionale.
In caso di condanna per frode, Lai rischia fino a 14 anni di prigione; nel caso di crimine contro la sicurezza nazionale, egli rischia l’ergastolo.
La legge sulla sicurezza voluta da Pechino per il territorio è stata varata alla fine di giugno. La legge vieta e punisce atti e attività di secessione, sovversione, terrorismo e collaborazione con forze straniere che mettono in pericolo la sicurezza nazionale.
Per Carrie Lam la legge è necessaria per riportare l’ordine ad Hong Kong, dopo un anno di manifestazioni pro-democrazia e vandalismi. Ma per molti osservatori essa è lo strumento con cui Pechino cerca di applicare uno stile repressivo simile a quello del continente.
Ieri sono stati condannati tre giovani leader pro-democrazia, Joshua Wong, Ivan Lam e Agnes Chow. Fino ad ora la polizia di Hong Kong ha arrestato oltre 10mila persone, in maggioranza giovani, per reati legati alle manifestazioni pro-democrazia.
Jimmy Lai, 73 anni, è giunto ad Hong Kong dalla Cina quando aveva 12 anni. Ha prima lavorato nel campo delle confezioni, poi in quello dell'editoria. Si è convertito alla Chiesa cattolica nel 1997, battezzato dall'allora vescovo di Hong Kong, il card. Joseph Zen.
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