Polemica per una tunica da 16mila euro ricevuta dall’abate del monastero Shaolin
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Cresce la polemica su Shi Yongxin, abate del tempio buddista di Shaolin, dopo che ha accettato il dono di una tunica tessuta con seta ed oro e stimata non meno di 160mila yuan (circa 16.600 euro). Sempre da più parti il monaco è contestato per avere trasformato la vita modesta e meditativa del tempio in un ricco business.
La tunica è stata fatta dal Nanjing Yunjin Fabrics Research Institute, è tessuta con una seta speciale e ha elaborati ricami di temi buddisti, quali il fiore di loto. Fonti di stampa hanno riportato che contiene fili d’oro per un valore di 50mila yuan.
Un portavoce del monastero si ribella alle critiche, osservando che non si può colpevolizzare Shi solo per avere accettato un dono ed è verosimile che non indossi la veste ma la custodisca e la tramandi tra le proprietà del tempio.
Ma altri osservano che l’abate Shi non è nuovo a simili polemiche. Nel 2006 ha accettato in dono dal governo locale un lussuoso SUV da un milione di yuan, per il suo contributo all’incremento del turismo. Nell’aprile 2008 il tempio è stato di nuovo criticato per avere speso 430mila dollari per realizzare lussuosi gabinetti.
Shi è da molti accusato di avere sfruttato la fama mondiale del monastero, culla della pratica spirituale buddista e fisica del kung-fu, per trasformarlo in un’attrazione turistica a livello mondiale da sfruttare in vario modo, persino con spettacoli teatrali, film e vendite di prodotti “tipici” via internet. Tuttavia molti dicono che in questo modo ne ha compromessa l’originaria finalità religiosa. Egli è anche ritenuto amare la vita mondana più che quella frugale e meditativa dei monaci ed è stato spesso visto in compagnia di politici, ricchi imprenditori e celebrità.