Pescatore cattolico ucciso dalla polizia: un “gesto bestiale”
Colombo (AsiaNews) - "Gesti simili privano la vita umana di ogni valore. Le autorità devono assumersi la responsabilità perché azioni bestiali come questa non si verifichino mai più". Mons. Norbert M. Andradi, segretario generale della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, condanna la morte di Anthony Warnakulasooriya, 35 anni, il pescatore ucciso il 15 febbraio scorso durante le proteste contro il caro-benzina. Per sedare le manifestazioni, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro le persone, fino ad aprire il fuoco. I funerali del giovane si sono svolti il 18 febbraio scorso nella sua parrocchia, la chiesa di S. Sebastiano a Chilaw-Wella (North Western Province). Più di 1.500 guardie di sicurezza, tra poliziotti, militari e membri della Special Task Force (Stf), hanno presidiato la zona del funerale.
Un colpo di pistola esploso da un poliziotto ha colpito Anthony in pieno volto. Quello stesso giorno, altri pescatori sono rimasti feriti in modo grave. Uno, Sebastian Regan, è ricoverato all'ospedale nazionale di Colombo per una ferita al petto. Un altro ha riportato una ferita al ginocchio. Un terzo ha perso tre dita della mano mentre tentava di evitare un candelotto lacrimogeno.
"Chi usa armi da fuoco come i poliziotti - afferma p. Noel Dias - deve fare molta attenzione. Non si gioca con le vite umane. E oggi, siamo qui a ricordare un giovane innocente, che ha perso la sua vita per colpa di un solo proiettile". "La gente - aggiunge p. Sarath Iddamalgoda, attivista per i diritti umani e dei lavoratori - ha iniziato a protestare quando il costo della vita è diventata insopportabile per colpa delle tasse. Tolte le entrate provenienti dai lavoratori all'estero, il governo non ha fonti per pagare i suoi megaprogetti turistici, le autostrade e gli aeroporti. Così, ha iniziato a tassare la benzina, il riso e il pane. Un comportamento del genere viola i diritti umani, perché colpisce in modo diretto i cittadini".
Anthony Warnakulasooriya è il secondo pescatore dello Sri Lanka morto nel corso di proteste. Il 30 maggio 2011 migliaia di lavoratori della Free Trade Zone avevano organizzato una manifestazione contro il nuovo schema pensionistico. Durante scontri con la polizia, Roshen Chanaka, 21 anni, è morto.