11/08/2014, 00.00
CINA
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Per fermare la corruzione si deve limitare il potere assoluto (del Partito)

di Bao Tong
Il grande statista si mostra non sorpreso dall'inchiesta su Zhou Yongkang: queste cose - chi perseguire, quando, come, ecc.. - le decide il Partito. Una vera lotta alla corruzione va fatta con la democrazia, una libera opinione pubblica, una magistratura indipendente. Per gentile concessione di Radio Free Asia.

Pechino (AsiaNews/Rfa) -  Non è stato né scioccante, né eccitante per me  il momento in cui il Comitato permanente del Comitato centrale del Partito comunista cinese ha annunciato l'inchiesta su Zhou Yongkang, né ho qualche fantasia o senso di attesa su di esso. Lo considero come inevitabile.

Lungi dall'essere una semplice questione di depravazione di questo o quel personaggio ufficiale o importante, la corruzione in Cina è un inevitabile sottoprodotto del sistema politico.

Non è che i nostri funzionari o le celebrità siano particolarmente disonesti: il problema risiede piuttosto in questa enorme massa di potere alla quale si consente di girare senza controllo.

C'è una regola ferrea senza eccezioni scoperta da Lord Acton nel XIX secolo: "Il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto".

Ciò vale a est e a ovest, nelle monarchie e nei partiti di governo. Dove il potere è un diritto, la corruzione è sempre vicina, travolgendo la catena di montaggio a ogni livello di governo.

Per questo non mi ha sorpreso sentire che lo zar della stabilità Zhou Yongkang è corrotto. Né sarei sorpreso se qualcuno mi avesse detto che il campo di lavoro Masanjia era un nido di vipere di bustarelle. La regola di Acton è applicabile a livello universale. Non fa differenza se c'è una tigre in più o in meno di cui preoccuparsi, o se la tigre è particolarmente grande o piccola. Non m'interessa.

"Era inevitabile"

Alcune persone si chiedono perché hanno scelto questo momento per annunciare l'indagine su Zhou Yongkang. Non farei mai una domanda così pericolosa, perché so che era comunque inevitabile.

Di sicuro questa è stata una decisione del comitato centrale del partito, perché - in Cina - tutto conduce al Partito Comunista.

Se si combatte o no la corruzione; chi dovrebbe essere preso di mira e chi no, e quando, e in che misura, e con quali procedure; le decisioni finali sul fatto di rimuoverli dai loro incarichi e buttarli fuori dal partito; se annunciarlo e, in caso affermativo, quando; fino al contenuto e alla formulazione di simili annunci. Tutto questo deve essere deciso dal partito.

Nel sistema istituito da Mao Zedong, il partito detta legge su tutto. Il partito delibera su tutte le questioni d'importanza, e noi non dovremmo chiedere, per non essere accusati di spiare i segreti di Stato e del partito.

Penso sia corretto dire che questa campagna anticorruzione è condotta dal Comitato centrale del partito, e non dal popolo cinese.

Molte persone non sembrano cogliere questo aspetto, credendo invece che i cittadini dovrebbero riversare tutte le loro energia nella lotta contro la corruzione. Il risultato è uno scontro frontale con il partito, nel quale sarebbero accusati di "suscitare contese e creare disordini", o "cospirare una sovversione", e cose del genere.

Dopo tutto, queste [bande di attivisti anti-bustarelle], tutti questi Xu Zhiyong sono stati "legalmente" arrestati dai successori di Zhou Yongkang!

Stato di diritto

Il Politburo ha deciso di tenere il quarto Plenum [del 18mo Congresso del Partito] nel mese di ottobre, e uno dei punti all'ordine del giorno è "la piena attuazione dello Stato di diritto". Riuscite a immaginare, se dovessimo combattere la corruzione secondo lo Stato di diritto, piuttosto che sotto il dominio del partito? La possibilità c'è.

E se la corruzione si dovesse combattere secondo la legge, quelle persone che hanno invitato i nostri leader a rivelare i loro beni sarebbero ancora colpevoli di qualche crimine? I giornalisti che hanno denunciato la corruzione sarebbero criminalizzati? Gli avvocati che raccolgono prove sulla corruzione sarebbero colpevoli di qualcosa? È difficile indovinare la risposta a queste domande. Come prima, dovremo aspettare che il partito onnipotente decida.

E come prima, non oso sognare. Anche se potremmo essere sulla soglia di una campagna anti-corruzione legale, tutto potrebbe ancora ridursi a un mercanteggiare su quanto denaro deve essere coinvolto, e a quanto ammonta una condanna.

Il requisito fondamentale per una campagna anti-corruzione a livello di sistema deve essere il contenimento del potere assoluto. Questo è radicalmente diverso dal metodo di cui sopra.

Tre limiti sono necessari: il limite della democrazia, il limite dell'opinione pubblica e il limite dell'indipendenza della magistratura. Noi non possiamo fare a meno di nessuno di essi.  

 

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