Penisola arabica, sospese messe e celebrazioni per contrastare la diffusione del coronavirus
Dalle autorità l’invito ad “attenersi in modo scrupoloso” alle disposizione sanitarie. Anche in Kuwait luoghi di culto chiusi fino al 14 marzo. Cancellate messe, ritiri spirituali, incontri di preghiera, seminari e catechismo. Dal vicario d’Arabia linee guida e invito alla preghiera ai fedeli.
Sharjah (AsiaNews) - Per ridurre le occasioni di contatto e prevenire la diffusione del nuovo coronavirus, l’emirato di Sharjah ha disposto la sospensione a partire da oggi e fino a data da destinarsi di tutte le funzioni delle chiese locali. In una nota inviata dal governo locale a tutte le parrocchie e luoghi di culto, a firma del direttore dell’Autorità per gli affari islamici Abdulla Bin Mohammed Al Qassimi, viene chiesto ai fedeli di “attenersi in modo scrupoloso” alle disposizioni delle autorità nella lotta al Covid-19.
Nei giorni scorsi anche i vertici del Kuwait hanno chiesto alle chiese e ai centri cristiani di restare chiusi fino al 14 marzo, mentre continuano a crescere i casi di contagio nella regione. Rispondendo alle disposizioni delle autorità, i leader cattolici hanno sospeso tutte le messe e le funzioni legate al periodo di Quaresima.
Cancellate dunque le messe, i ritiri spirituali, gli incontri di preghiera, i seminari e ogni altra iniziativa volta all’aggregazione comunitaria. Sospese pure le classi del catechismo, in attesa di ulteriori sviluppi. Il vicariato apostolico dell’Arabia settentrionale (che comprende Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain e Qatar) ha annunciato la ripresa delle celebrazioni per il 15 marzo, ma non vi sono ancora certezze riguardo.
Intanto si moltiplicano gli appelli ai fedeli e alla comunità per una corretta igiene personale e l’uso di accorgimenti atti a contenere i contagi, accompagnata da un rinnovato invito alla preghiera. In una esortazione inviata per conoscenza ad AsiaNews, il vicario d’Arabia meridionale mons. Paul Hinder invia a “prendere alcune precauzioni per limitare i rischi” in una situazione “unica” con i fedeli “che vanno e vengono dal Paese per motivi di lavoro o personali”.
In vigore fino al 2 aprile, le linee guida dal vicariato chiedono a persone malate di stare a casa, di rafforzare l’igiene personale e di dedicare particolare attenzione alla pulizia dei locali. A questo si aggiunge lo svuotamento delle acquasantiere, il non prendere la comunione per bocca e non scambiarsi la mano come segno di pace, sospese le classi del catechismo. L’organizzazione di pellegrinaggi, incontri e visite sono soggetti all’approvazione del vescovo. Come già fatto dal patriarca caldeo card Louis Raphael Sako, il vicario d’Arabia invita a pregare per la fine dell’epidemia, per la pace e la protezione del Signore.
Intanto l’Arabia Saudita ha esteso il blocco ai voli a tutti i Paesi dell’Unione europea e altre 12 nazioni; nella notte si sono registrati 24 nuovi casi, per un totale di 45. In Qatar sono 262 le persone contagiate, 195 in Bahrain e 109 in Israele. In Medio oriente la situazione peggiore continua a essere quella dell’Iran, dove il bilancio parla di 9mila casi accertati, 354 morti e 2959 guariti.
(Ha collaborato Nirmala Carvalho)
24/02/2021 15:19