Pechino, peggiorano in carcere le condizioni di salute della giornalista Gao Yu
Pechino (AsiaNews) - Peggiorano le condizioni di salute della famosissima giornalista cinese Gao Yu, detenuta dallo scorso aprile nelle carceri di Pechino per “aver divulgato segreti di Stato”. La donna, di 71 anni, soffre di problemi di cuore e non sta ricevendo le necessarie cure mediche. A rivelarlo è Gao Wei, fratello della giornalista, che l’ha visitata in carcere il 15 giugno.
“Ha un carattere forte e vivace, ma è sempre più magra e soffre di disturbi cardiaci”, ha dichiarato l’uomo. Da quando è stata condotta in carcere ad aprile, dopo essere stata condannata a sette anni di reclusione con l’accusa di “aver fornito in maniera illegale a persone non cinesi dei segreti nazionali”, la giornalista riceve solo medicinali in caso di attacchi di cuore, mentre le sono stati negati i trattamenti abituali. Non solo, la donna soffre anche di un’allergia della pelle cronica.
Gao Yu ha alle spalle una lunga storia di disturbi cardiaci e di elevata pressione sanguigna. I problemi al cuore sono comparsi 25 anni fa, quando la giornalista venne arrestata a causa del suo impegno in favore dei diritti umani e per il suo coinvolgimento nel movimento pro-democrazia di Tiananmen.
Gao, famosissima per le sue acute critiche nei confronti del sistema politico e dei leader cinesi, è tornata in carcere due mesi fa per la terza volta. È stata arrestata nell’aprile del 2014 per aver fornito una circolare interna del Partito comunista cinese al sito di informazione statunitense Mingjing Monthly. Costretta a “confessare” le sue colpe davanti alla tv di Stato, alla vigilia del processo la giornalista ha poi rivelato che dietro la confessione vi era il tentativo di proteggere il figlio e la famiglia, oggetto di minacce.
Al centro dell’accusa ci sarebbe il “Documento n° 9”, un testo redatto dal Partito comunista che ordina ai propri membri e alle forze dell'ordine di frenare “sette influenze sovversive” presenti nella società, fra cui le richieste di democrazia costituzionale, bollata come “occidentale”, e i “valori universali” quali la libertà di parola e il rispetto dei diritti umani.
L’avvocato della donna, Shang Baojun, ha confermato i disturbi di salute e ha dichiarato che alla fine del mese verrà resa nota la decisione del tribunale in merito all’appello contro la sentenza. Infatti il giornale statunitense e la giornalista hanno sempre respinto le accuse contestate dalle autorità di Pechino. Shang ha ricevuto dal fondatore di Mingjing Monthly nuove prove di innocenza della giornalista, che presenterà alla corte la prossima settimana.
Gao You ha già trascorso in carcere un totale di sette anni. È stata detenuta la prima volta per 15 mesi nel 1989 alla vigilia degli scontri di Tiananmen e poi ancora nel 1993 per altri sei anni. Tra gli articoli cha hanno suscitato le maggiori reazioni di Pechino, quello del gennaio 2013, in cui la giornalista riportava un discorso interno del presidente Xi Jinping. In esso Xi si lamentava del fatto che alla caduta dell’Unione Sovietica “non ci fosse stato nessuno abbastanza uomo da alzarsi e resistere”. Il presidente cinese quindi, concludeva affermando che la sua priorità non sono le riforme politiche ma la restaurazione dell’eredità di Mao Zedong e del governo del partito unico.