Papa: la Chiesa in Corea sia testimone credibile del Vangelo, soprattutto tra e per i giovani
Città del Vaticano (AsiaNews) - La testimonianza credibile del Vangelo, i giovani e la missione. Sono i temi centrali svolti da papa Francesco nell'incontro di questa mattina con i vescovi della Corea del sud, in Vaticano per la loro quinquennale visita "ad limina".
Il Papa ha innanzi tutto ricordato l'esperienza del viaggio compiuto nel Paese nell'agosto scorso, in occasione della VI Giornata della Gioventù asiatica. Esso rimarrà "un incoraggiamento duraturo" nel suo ministero alla Chiesa universale.
Uno dei momenti più belli della visita nel ricordo Francesco è stata la beatificazione di Paul Yun Yi-Chung e di 123 compagni martiri che si sono distinti per l'integrità nella ricerca della verità, per la fedeltà e per la testimonianza di carità e di solidarietà. "Il loro esempio è una scuola. Le lezioni che hanno insegnato sono applicabili nel nostro tempo in cui, nonostante i progressi compiuti nella tecnologia e nella comunicazione, le persone sono sempre più isolate e le comunità indebolite". "Quanto è importante, allora, che si lavori insieme con i sacerdoti, religiosi, religiose, e laici responsabili delle vostre diocesi per garantire che parrocchie, scuole e centri di apostolato siano autentici luoghi di incontro: incontro con il Signore, che ci insegna come amare e che apre i nostri occhi alla dignità di ogni persona, e di incontro tra di loro, specialmente i poveri, gli anziani, i dimenticati in mezzo a noi". Quando incontriamo Gesù e sperimentiamo la sua compassione diventiamo "testimoni sempre più credibili della sua potenza salvifica".
La vicinanza ai giovani è stato un altro tema sottolineato dal Papa. Questa vicinanza non rafforzerà solo le istituzioni e le comunità della Chiesa, ma aiuterà anche a comprendere le loro difficoltà e delle loro famiglie. In questo modo il Vangelo penetrerà la vita della comunità cattolica come quella della società nel suo complesso. "So che nelle vostre diocesi, parrocchie e istituzioni si stanno cercando nuovi modi per coinvolgere la vostra gioventù, in modo che possa avere una voce e possa essere ascoltata per condividere la ricchezza della nostra fede e della vita della Chiesa. Parlare con i giovani è una sfida a condividere la verità di Gesù Cristo in modo chiaro, cosicché possano capire. E' anche una sfida per l'autenticità della nostra fede e della nostra fedeltà. Anche se è Cristo che predichiamo e non noi stessi, siamo chiamati ad essere un esempio per il popolo di Dio (cfr 1 Pet5: 3), al fine di attirare le persone a lui. Il giovane richiamerà molto presto noi e la Chiesa al nostro dovere, se la nostra vita non rispecchierà la nostra fede. La loro onestà in questo senso può essere un aiuto per noi, così come noi cerchiamo di aiutare i fedeli a manifestare la fede nella loro vita quotidiana.
Francesco ha infine fatto riferimento al lavoro missionario che alcuni sacerdoti coreani stanno compiendo in Mongolia. "Con la vostra collaborazione e il vostro sostegno fraterno - ha detto in proposito - si rafforzerà la Chiesa in Corea e Mongolia e diventare sempre più efficace nel proclamare Cristo. Possiate anche essere vicini ai vostri sacerdoti: siate veri padri, che cercano non solo di esortare e corretta, ma ancora di più per accompagnarli nella loro difficoltà e le gioie. Siate vicini anche ai molti religiosi e religiose la cui consacrazione arricchisce e sostiene ogni giorno la vita della Chiesa, mentre offrono alla società un segno visibile dei nuovi cieli e della nuova terra (cfr Ap 21, 1-2). Con questi lavoratori impegnati nella vigna del Signore, insieme con tutti i fedeli laici, possiate costruire sull'eredità dei vostri antenati e offrire al Signore un sacrificio degno per l'approfondimento della comunione della Chiesa e della missione in Corea e Mongolia".