29/05/2024, 12.35
VATICANO
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Papa, nuovo ciclo di catechesi sullo Spirito Santo

All'udienza in piazza San Pietro il via alle nuove riflessioni sull'azione dello Spirito Santo nella storia della salvezza: "Lo Spirito è l'armonia", ha spiegato Francesco. Un pensiero allo "scempio" che l'umanità fa del Creato: seguire come Francesco d'Assisi la "via della contemplazione". Il pensiero alle vittime della frana in Papua Nuova Guinea. Su Ucraina, Palestina e Myanmar: "La guerra è una crudeltà". 

Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco è vicino alle persone colpite dalla devastante frana che tra il 23 e 24 maggio in Papua Nuova Guinea, nella provincia di Enga, avrebbe sepolto oltre duemila persone, secondo le stime Onu. A loro ha invitato a rivolgere il pensiero oggi al termine dell'udienza generale del mercoledì, tenuta in piazza San Pietro. “Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime - ha detto -. Il Signore conforti i famigliari, quanti hanno perso la casa, e il popolo papuano”. Il pontefice a settembre si recherà in visita proprio in questo Paese dell'Oceania, durante il suo viaggio che lo porterà anche nel sud-est asiatico. 

Citando come di consueto anche i Paesi in guerra (“Il mio pensiero va alla martoriata Ucraina”) papa Francesco ha ricordato l’incontro a Roma dello scorso fine settimane con bambini e bambine che soffrono le conseguenze delle violenze, in occasione della prima Giornata Mondiale dei Bambini. “L’altro giorno ho ricevuto bambini e bambine che hanno sofferto bruciature, hanno perso le gambe, nella guerra. La guerra sempre è una crudeltà”, ha raccontato. Riportando che i piccoli che stanno ricominciando a camminare e muoversi, anche con l’ausilio di arti artificiali, “hanno perso il sorriso”. “E non dimentichiamo Palestina e Israele. Che soffrono tanto. Che finisca la guerra”, ha aggiunto. Un pensiero è stato rivolto anche al Myanmar. “Preghiamo il Signore perché sia vicino a tutti e ci dia la grazia della pace”. 

Il Santo Padre ha ricordato don Giuseppe Rossi, sacerdote e martire, beatificato a Novara domenica. “Parroco zelante nella carità. Non abbadanò il gregge nel tragico periodo della Secondo Guerra Mondiale. Ma lo difese fino all’effusione del sangue. La sua testimonianza eroica ci aiuti ad affrontare con fortezza le prova della vita”, ha affermato. È seguito un applauso. Poi, un commento condiviso con i fedeli radunati in piazza San Pietro in occasione della solennità di San Paolo VI, che oggi ricorre. “Tale ricorrenza aiuti tutti a riscoprire la gioia di essere cristiani, suscitando un rinnovato impegno nella costruzione della civiltà dell’amore. E mi raccomando, se avete un po’ di tempo leggete la lettera di Paolo VI Evangelii Nuntiandi, che è attuale ancora”.

In apertura di udienza papa Francesco - dopo aver concluso la scorsa settimana quello dedicato a “I vizi e le virtù” - ha dato il via a un nuovo ciclo di catechesi dedicato al tema: “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. La sua riflessione è stata incentrata sul tema Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque (lettura di riferimento Gen 1, 1-2). È l’inizio di un percorso che proseguirà “attraversando le tre grandi tappe della storia della salvezza: l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento e il tempo della Chiesa”, ha spiegato. Le prime riflessioni, che verranno condivise nelle prossime settimane durante le udienze generali del mercoledì, saranno concentrate sulla scoperta “che quanto è donato come promessa nell’Antico Testamento si è realizzato pienamente in Cristo”. L’approfondimento odierno muove i passi dai primi versetti della Genesi: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque” (Gen 1,1-2). 

“Lo Spirito di Dio ci appare qui come la potenza misteriosa che fa passare il mondo dal suo iniziale stato informe, deserto e tenebroso, al suo stato ordinato e armonioso”, ha affermato il Santo Padre. Ovvero, lo Spirito consente la trasformazione del caos in armonia, un’azione che dopo la Creazione “si precisa nel seguito della rivelazione”, come è dimostrato in più occasioni nel Nuovo Testamento. Ma l’apostolo Paolo introduce un elemento nuovo del rapporto tra Spirito e Creato. “Parla di un universo che geme e soffre come nelle doglie del parto (cfr Rm 8,22)”, ha spiegato. Una realtà che è attuale, che “ci riguarda drammaticamente”. La causa della sofferenza del Creato sta nella “corruzione e nel peccato dell’umanità che lo ha trascinato nella sua alienazione da Dio”. “Vediamo lo scempio che del Creato ha fatto e continua a fare l’umanità, soprattutto quella parte di essa che ha maggiori capacità di sfruttamento delle sue risorse”, ha aggiunto Bergoglio. Da questo “scempio” offre una via d’uscita Francesco d’Assisi, con il suo Cantico delle Creature: “la via della contemplazione e della lode”. “Si tratta di anteporre la gioia del contemplare a quella del possedere”, ha detto Papa Francesco. "Lo Spirito è l'armonia".

La riflessione si è poi concentrata sul significato di caos, il quale può essere esterno e interno, uno è lo specchio dell’altro. Il primo è “un caos sociale, un caos politico: pensiamo alle guerre, pensiamo a tanti bambini e bambine che non hanno da mangiare, a tante ingiustizie sociali”. È impossibile trasformare questo in armonia, secondo il Pontefice, se prima non si agisce sul primo. “Facciamo un bel lavoro per fare della nostra confusione interiore una chiarezza dello Spirito Santo. È la potenza di Dio che fa questo. E noi apriamo il cuore perché lui possa farlo”, ha aggiunto. In conclusione una richiesta: “Chiediamo allo Spirito Santo che venga a noi e ci faccia persone nuove, con la novità dello Spirito”. 

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