P. Nguyen Van Ly colpito da un ictus in prigione
Il sacerdote simbolo della lotta per la libertà religiosa e la democrazia in Vietnam è semi-paralizzato, ma può parlare e risponde ai trattamenti. Egli è ricoverato all’Ospedale militare di Hanoi ed è seguito dal primario di cardiologia. I familiari riferiscono che è “trattato bene” e “ringrazia” i medici curanti.
Hanoi (AsiaNews) – Padre Thadeus Nguyen Van Ly è stato colpito da un ictus in prigione ed è semi-paralizzato. Lo riferiscono i familiari del 63 enne sacerdote vietnamita, in prima linea nella lotta per la libertà religiosa nel Paese e condannato nel 2006 a otto anni di prigione. Il fatto è avvenuto il 15 novembre scorso; egli è ricoverato nell’Ospedale militare 198 di Hanoi per cure mediche.
Hieu, un parente del sacerdote, riferisce che l’ictus ha paralizzato “la metà di destra del suo corpo”, ma egli è cosciente ed è in fase di lenta ripresa. Hoang, nipote di Ly, ha potuto visitarlo e sottolinea che “è in grado di parlare”. “Può sollevare la gamba di 20 cm – spiega il nipote a Radio Free Asia – e lo stesso per il braccio. Ciò sta a indicare che vi sono segnali di miglioramento” nel quadro clinico.
Il familiare conferma che p. Van Ly è “trattato bene” ed è seguito dal primario di cardiologia in persona, sotto la “sorveglianza di cinque poliziotti”. Il sacerdote è di buon umore e ha voluto ringraziare quanti si stanno prodigando nelle cure.
Padre Van Ly è stato condannato il 30 marzo 2007 a otto anni di prigione e cinque di residenza sorvegliata, con l’accusa di essere all’origine di un movimento per la democrazia, chiamato “Blocco 8406”, sorto nell’aprile 2006, che ha 2 mila aderenti, e di sostenere gruppi illegali quali il Partito progressista del Vietnam.
In precedenza egli aveva già trascorso 14 anni in carcere – tra il 1977 e il 2004 – per le sue battaglie in difesa della libertà di religione e dei diritti umani nel Paese comunista. L’immagine (nella foto) del sacerdote ammanettato davanti ai giudici, con la bocca tappata da un poliziotto, mentre protestava contro le persecuzioni del regime comunista lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Nel luglio scorso un gruppo di 37 senatori statunitensi – democratici e repubblicani – ha inviato una lettera personale al presidente vietnamita, Nguyen Minh Triet, per chiedere il rilascio incondizionato del sacerdote vietnamita.
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