24/01/2020, 08.25
CINA
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Ospedali di Wuhan al collasso. Il silenzio di Xi Jinping (Video)

di Lu Haitao

Aumentano le infezioni. In Hubei le città messe in quarantena sono sempre di più. Le autorità consigliano la gente a stare in casa per curarsi. Le strutture ospedaliere sono sovraffollate e mancano di medicine e maschere. A Wuhan si costruisce in fretta un nuovo centro ospedaliero per malattie infettive. Il segretario generale del Partito fa gli auguri alla nazione, a Hong Kong e Macao, ma tace sull’epidemia.

Pechino (AsiaNews) – Il coronavirus che si sta diffondendo in Cina ha causato la morte di 26 persone e infettato altre 876: queste sono le statistiche ufficiali al mezzogiorno di oggi 24 gennaio. A Wuhan, l’epicentro dell’epidemia, gli ospedali chiedono aiuto perché medicine e forniture sanitarie sono esaurite: la riserva di occhiali protettivi, maschere sanitarie e tute igieniche durerà ancora pochi giorni. Ma gli ospedali hanno ricevuto ordine di cancellare queste informazioni on-line, dando l’impressione che la gestione della crisi da parte dell’amministrazione del governo sia paralizzata. Vi sono anche testimonianze che dottori e infermieri – almeno 15 – impegnati coi pazienti, siano stati infettati dal virus.

Le strutture sanitarie di Wuhan hanno raggiunto il limite. Testimonianze e video on-line mostrano migliaia di persone radunate nei corridoi degli ospedali in lunghe code in attesa del trattamento (video 1). La rivista Caixin afferma che per i dottori di Wuhan la stima degli infetti raggiunge almeno il numero di 6mila, molto più alta delle statistiche ufficiali. Diversi esperti virologi credono che l’epidemia attuale sarà ancora più severa – almeno 10 volte – quella della Sars (2002-2003).

La signora Liu si è recata di recente a Wuhan e descrive l’esperienza vissuta all’ospedale sottoponendosi agli esami medici nella sua sua città natale di Zhengzhou. Secondo Liu, vengono messi in quarantena solo coloro che hanno difficoltà di respiro o sono sotto shock. Liu racconta che il test per la reazione al coronavirus deve essere “approvato dai leader” e che il rilascio dei risultati dell’esame deve essere “verificato dai leader”. In tal modo il processo fino alla dichiarazione della malattia dura almeno alcuni giorni. Liu afferma pure che i test sono a carico dei pazienti, a meno che questi non vengano trovati infetti. Secondo Liu, il meccanismo è tale da permettere un lungo periodo di incubazione del virus, accelerando la diffusione della malattia.

Sui social vengono riprese le folle che cercano un trattamento e persino persone che muoiono mentre sono in fila in attesa di una diagnosi (video 2). I dottori si lamentano per la mancanza di protezione e per i ritmi di lavoro stressanti, con l’evidente immobilità del governo nel risolvere i problemi.

Nelle farmacie di Wuhan le medicine anti-virus sono esaurite; anche maschere sanitarie e disinfettanti sono stati tutti venduti. Perfino l’isolamento della città crea problemi di rifornimento e di organizzazione. Per il fatto che non si può entrare né uscire dalla città, i prezzi delle verdure sono aumentati e lunghe file di auto in coda attendono il loro turno alle stazioni di servizio per i carburanti.

Con Wuhan, altre 12 città dell’Hubei sono state messe in quarantena e tutti i trasporti pubblici sono sospesi. Misure di isolamento ancora più strette sono state prese per Wuhan: i tunnel sotto il fiume Yangtze saranno chiusi e vicino ai ponti sono stati istallati posti di blocco e di ispezione.

Per cercare di risolvere la crisi ospedaliera della città, nella zona ovest di Wuhan, distretto di Caidian, si sta costruendo in fretta e furia un nuovo ospedale per malattie infettive che avrà la capacità di accogliere mille pazienti. Per spingere gli operai a lavorare in modo alacre, le paghe sono triplicate. Il nuovo ospedale sarà costruito tutto con pannelli prefabbricati. Intanto, da altre province, si inviano medici a Wuhan.

Davanti alla minaccia di un’epidemia sempre più diffusa, le autorità hanno cancellato tutte le celebrazioni in larga scala programmate per il Nuovo anno, che inizia domani. A Pechino è stato chiuso il Palazzo imperiale, meta turistica obbligata; feste e fiere nei templi – con visite in occasione del capodanno – sono state cancellate; cancellate pure le messe nelle chiese cattoliche.

Nei media ufficiali gli articoli si concentrano sulle attività dei massimi leader del Partito; le notizie sull’epidemia esaltano il coraggio dei medici e degli infermieri, ma non si parla per nulla delle difficoltà del personale medico e degli ospedali.

Ieri il Comitato centrale del Partito e il Consiglio di Stato si sono riuniti per celebrare il Nuovo anno e per scambiarsi gli auguri. Il segretario generale Xi Jinping ha tenuto un discorso rivolgendo gli auguri alla nazione e augurando prosperità e stabilità a Hong Kong e Macao (dove sono state registrate infezioni di coronavirus). Ma il problema più urgente, l’epidemia che sta colpendo la Cina, non è stato nemmeno citato.

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