09/03/2020, 08.48
INDIA
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Orissa, festa della donna: sr. Meena Barwa visita le carcerate

di Nirmala Carvalho

La religiosa indiana, vittima di violenza da parte dei radicali indù nel 2008, ha incontrato le 16 detenute del carcere di Jharsuguda. Il penitenziario ospita anche 264 uomini. Le suore Orsoline organizzano corsi d’inglese e d’informatica. I volti delle carcerate “brillavano di gioia e il mio cuore traboccava di felicità”.

Mumbai (AsiaNews) – Sr. Meena Barwa ha scelto di celebrare la festa delle donne facendo visita alle carcerate nella prigione di Jharsuguda, in Orissa. Il 7 marzo la suora indiana ha trascorso un’ora con loro, confortandole e sostenendole nella sofferenza della vita dietro le sbarre. Ad AsiaNews dice: “Prego per queste donne incarcerate, sono felice di aver trasmesso loro un po’ di gioia e speranza”.

La religiosa ha partecipato al programma di visita nelle carceri organizzato dalle suore Orsoline. Nel penitenziario di Jharsuguda sono rinchiuse 16 donne e 264 uomini. Qui un gruppo di sacerdoti e suore tiene corsi di lingua inglese e d’informatica. Sr. Meena racconta che “i prigionieri apprezzano molto l’insegnamento e ritengono che possa aiutarli per il futuro. È una piccola iniziativa dei religiosi che si prendono cura di loro. Spero che possa essergli utile”.

La suora è stata vittima di violenza sessuale durante i pogrom del 2008. Per quanto riguarda l’incontro con le detenute, racconta: “Anche se abbiamo avuto solo un’ora di tempo, le donne erano molto contente. Non è stato possibile parlare con loro in maniera individuale, ma solo in gruppo. I loro volti risplendevano e brillavano di gioia. Il mio cuore traboccava di felicità”.

La condizione di queste donne, aggiunge sr. Barwa, “è davvero triste: esse sono separate dalle famiglie e dai figli. Questa separazione provoca loro una grande sofferenza sia fisica che emotiva. Inoltre fanno parte di una società che non le tratta con uguaglianza. Il tema della festa è proprio l’uguaglianza, ma queste donne vivono nella discriminazione, la loro sofferenza è tremenda, tribolano per violenza e povertà, per la mancanza di servizi sanitari e di educazione, hanno pochi diritti e di rado riescono a portare avanti ricorsi legali”. Infine ripete: “Prego per loro”.

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