06/05/2015, 00.00
NEPAL
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Onu: Emergenza epidemie in Nepal, a rischio 1,7 milioni di bambini

di Christopher Sharma
L’allarme è legato all’avvicinarsi della stagione dei monsoni. Decine di migliaia di persone vivono ancora all’aperto, esposte a pioggia e intemperie. Il morbillo, molto contagioso, è ciò che preoccupa di più le agenzie internazionali e l’Organizzazione mondiale della sanità.

Kathmandu (AsiaNews) – Dopo la paura e le devastazioni, ora in Nepal è il momento di contenere l’esplosione di epidemie, in particolare tra gli 1,7 milioni di bambini terremotati che non hanno ancora ricevuto aiuti. A lanciare l’allarme sono le Nazioni Unite, l’Unione europea e altri organismi internazionali, che invitano il governo ad allestire “ripari adeguati” prima che inizi la stagione dei monsoni. Due giorni fa le autorità nepalesi hanno chiesto alle squadre e ai volontari stranieri di andarsene dal Paese. Il bilancio delle vittime del terremoto del 25 aprile scorso è salito a 7.611 morti.

Valerie Amos, sotto-segretario generale Onu per gli Affari umanitari, ha dichiarato: “Sono consapevole dell’urgente bisogno di fornire ripari d’emergenza, beni di base e servizi alle persone colpite, dato che la stagione dei monsoni si sta avvicinando rapidamente”. Christos Stylianides, commissario dell’Unione europea per l’Aiuto umanitario e la gestione delle crisi, ha aggiunto: “Il governo dovrebbe prendere serie precauzioni, prima che le piogge scatenino epidemie”.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e altre agenzie internazionali, più di mezzo milione di bambini rischia di contrarre il morbillo, malattia molto contagiosa e potenzialmente mortale. Il timore è che possa diffondersi in fretta, date le condizioni dei campi allestiti finora: sovrappopolati, con scarse risorse e pieni di minori.

Insieme all’Oms, il ministero nepalese per la Salute e la popolazione ha già lanciato una campagna per vaccinare i bambini sotto i cinque anni che vivono nei campi dei tre distretti della valle di Kathmandu. Nelle prossime settimane si passerà agli altri 12 distretti più colpiti dal terremoto.

La mancanza di ripari e le scarse condizioni igienico-sanitarie sono enormi fattori di rischio, mentre le persone che abbandonano le loro case continuano ad aumentare. Molti dormono all’aperto, vicino alle macerie delle proprie abitazione. Secondo dati precedenti al sisma, circa un bambino su 10 in Nepal non è vaccinato contro il morbillo.

Oltre a lanciare campagne di immunizzazione, le agenzie internazionali sottolineano la necessità di fornire acqua potabile e servizi sanitari. Intanto, il governo ha vietato la vendita di carne nella valle di Kathmandu, come forma di prevenzione di ulteriori epidemie.

Il timore delle autorità è che i corpi non ancora recuperati da sotto le macerie possano trasmettere malattie.

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