Onu e Myanmar, un’intesa per il ritorno dei profughi in Rakhine
Naypyidaw si impegna per una rapida attuazione e predispone tutte le azioni necessarie per l’accoglienza. Il Programma per lo sviluppo (Undp) ed il Consiglio per i diritti umani (Unhrc) Onu sosterranno il governo con soluzioni complete e durature. Il card. Bo consegna ad Aung San Suu Kyi una donazione di 300mila euro da parte di papa Francesco.
Yangon (AsiaNews) – Il governo del Myanmar e due agenzie delle Nazioni Unite hanno siglato un memorandum d'intesa (MoU) per l’assistenza nel processo di rimpatrio dei profughi del Rakhine, fra cui i Rohingya. L’accordo è stato raggiunto ieri presso il National Reconciliation and Peace Center di Naypyidaw, alla presenza della delegazione Onu e del ministro birmano del Lavoro, dell’Immigrazione e della Popolazione (MoLIP). L’intesa è il risultato di un accordo bilaterale tra Myanmar e Bangladesh per il ritorno volontario, sicuro e dignitoso dei rifugiati in Myanmar.
Naypyidaw si impegna ad una rapida attuazione dell'accordo ed ai preparativi. Il memorandum stabilisce inoltre che il Programma per lo sviluppo (Undp) ed il Consiglio per i diritti umani (Unhrc) delle Nazioni Unite sosterranno il governo del Myanmar con soluzioni complete e durature. Il ruolo delle due agenzie è definito dall’accordo: valuteranno e lavoreranno alla ricostruzione e allo sviluppo delle potenziali aree di reinsediamento; sosterranno l'accesso ai mezzi di sostentamento e promuoveranno la coesione sociale tra le comunità musulmane e buddiste.
La firma del MoU (foto 1) chiude i dialoghi iniziati lo scorso 31 maggio (foto 2) ed è stata accolta con favore dal ministro dell'Unione per l'Ufficio del Consigliere di Stato, U Kyaw Tint Swe. Ad essa hanno preso parte diplomatici, ambasciatori, alti funzionari Onu, ministri del Myanmar, funzionari governativi ed ospiti illustri.
L’altro ieri, Naypyidaw aveva disposto la nomina di U Toe Oung a consigliere del presidente della Union Enterprise for Humanitarian Assistance, Resettlement and Development in Rakhine (Uehrd), Con l’iniziativa guidata dalla leader democratica Aung San Suu Kyi, lo scorso ottobre il governo si è impegnato per l’attuazione delle direttive della Commissione consultiva sul Rakhine condotta da Kofi Annan.
Sin dalla sua istituzione, la Chiesa birmana ha sostenuto e promosso l’operato dell’Uehrd. A pochi giorni dalla sua ultima visita in Rakhine, l’altro ieri il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, si è incontrato con la Signora e Thura U Aung Ko, ministro per la Cultura e gli Affari religiosi. Il porporato ha consegnato loro una donazione in denaro proveniente dalla Santa Sede (foto 3-4). Durante il suo storico viaggio apostolico in Myanmar (27-30 novembre 2017), papa Francesco aveva donato all’arcivescovo di Yangon 300mila euro, come contributo della Chiesa alla risoluzione della crisi nello Stato occidentale.
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