Oltre 6 milioni di vietnamiti sono disabili
Il 13% della popolazione vietnamita, ovvero quasi 12 milioni di persone, vive in nuclei familiari con membri disabili. Appena il 2,3% dei disabili ha accesso ai servizi di riabilitazione, in caso di malattia o infortunio. Solo il 2% delle scuole primarie e secondarie del Paese soddisfa le loro esigenze.
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) – I vietnamiti disabili di età superiore ai due anni sono circa 6,2 milioni e rappresentano il 2% della popolazione. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Ufficio di Statistica generale, con l’assistenza tecnica del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef).
Pubblicata ieri, la ricerca è la prima a livello nazionale che utilizza metodi analitici per l’infanzia suggeriti da Unicef ed altri organismi internazionali, come il Washington Group on Disability Statistics. Oggetto dell’indagine è il biennio 2016-2017.
Il 13% della popolazione vietnamita, ovvero quasi 12 milioni di persone, vive in nuclei familiari con membri disabili. Nel contesto di una popolazione che invecchia, si prevede un aumento del loro numero.
Solo il 2,3% dei disabili ha accesso ai servizi di riabilitazione, in caso di malattia o infortunio.
I tassi di frequenza scolastica per i bambini con disabilità, in particolare ai livelli più alti di istruzione, sono inferiori a quelli dei bambini cosiddetti normodotati. Al livello secondario, meno di un terzo dei disabili è inserito nella regolare classe di età scolastica; la proporzione è di due terzi per gli altri studenti.
Solo il 2% delle scuole primarie e secondarie del Paese è progettato per soddisfare le esigenze degli alunni con disabilità; solo un settimo dispone di un insegnante formato ad assisterli nell’apprendimento.
Da sempre la Chiesa vietnamita è impegnata nell’assistenza dei disabili, adulti e bambini, e dedica loro diverse iniziative in ogni diocesi e parrocchia del Paese. Tra le organizzazioni cattoliche più attive vi è la Catholic Relief Services (Crs). I suoi programmi aiutano più di 6.500 bambini con disabilità ad accedere ai servizi educativi e sanitari.
Crs e partner locali hanno fornito assistenza diretta a 300 sopravvissuti alle esplosioni di mine antiuomo e sta varando iniziative per fornire cure mediche, riabilitazione, servizi di supporto sociale e sostentamento ad altri 5.700 superstiti.