12/03/2021, 14.19
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Nuova stretta sul 5G di Huawei: Biden come Trump

Il bando riguarda soprattutto microchip, antenne e batterie per la produzione degli smartphone cinesi. Crollate le vendite mondiali della compagnia di Ren Zhengfei. Un altro operatore telefonico europeo rinuncia al 5G di Pechino I Paesi Quad coopereranno sull’internet di nuova generazione.

Washington (AsiaNews) – L’amministrazione Biden ha imposto condizioni più stringenti sulla vendita a Huawei di componenti elettroniche prodotte da compagnie Usa. Lo rivela oggi Bloomberg, che cita funzionari del governo Usa a conoscenza del dossier.

La misura, che entra in vigore questa settimana, prevede il divieto di esportare al colosso tecnologico cinese dotazioni per l’internet di ultima generazione (5G). Il bando riguarda soprattutto microchip, antenne e batterie per la produzione degli smartphone Huawei.

Considerata una minaccia alla sicurezza nazionale per i suoi legami con l’intelligence di Pechino, Huawei è inserita in una “lista nera” di compagnie cinesi monitorate da Washington. Per fare affari con l’impresa fondata da Ren Zhengfei, gli esportatori Usa devono chiedere una speciale licenza governativa.

Il boicottaggio di Washington ha fatto precipitare le vendite degli smartphone Huawei, passate nell’ultimo anno dal 3° al 5° posto a livello mondiale. La classifica è dominata da Apple; Huawei è superata anche dai concorrenti cinesi Xiaomi e OPPO.

È ormai sempre più evidente che Biden vuole continuare sulla falsariga di quanto fatto dal suo predecessore Donald Trump, promotore della linea dura nei confronti dei cinesi. Democratici e repubblicani al Congresso concordano sulla necessità di limitare i trasferimenti tecnologici ai cinesi.

Durante il suo mandato, Trump ha lanciato una campagna internazionale per boicottare Huawei. Molti Paesi europei hanno rinunciato all’acquisto di prodotti 5G dell’azienda cinese; alcuni Stati – come la Gran Bretagna – hanno adottato anche provvedimenti per rimuovere tutti i componenti di Huawei dai loro sistemi nazionali.

L’ultima defezione si è avuta in Europa orientale. United Group ha annunciato di voler eliminare dal proprio network internet tutti gli strumenti forniti da Huawei, o almeno una buona parte. Per Pechino è un vero smacco: il gestore telefonico opera in Bulgaria, Croazia, Slovenia, Grecia e Serbia, tutti Paesi partner della Belt and Road Initiative, il grande piano di Xi Jinping per rafforzare il peso strategico-commerciale del gigante asiatico. Nikos Stathopoulos, presidente di United Group, ha detto che l’approccio migliore per la sua compagnia è di “spostarsi verso qualcosa che sia approvato dagli Stati Uniti”.

Nel summit odierno del Quad (Quadrilateral Security Dialogue), Usa, Giappone, Australia e India annunceranno un approccio comune su 5G  e standard tecnologici globali. Il gruppo, che si riunisce per la prima volta a livello di capi di Stato, è visto dalla Cina come una potenziale “Nato asiatica”.

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