Nell’indifferenza del mondo, Gezi Park continua a far sentire la propria voce
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) - Dimenticati dalla comunità internazionale, i manifestanti di Gezi Park continuano la loro protesta. Dopo la frenata del governo sul progetto per l'eliminazione del parco, storico polmone verde del centro di Istanbul, riprendono le manifestazioni contro il premier Reçep Tayyp Erdogan e il suo partito. Nuovi scontri, nella notte di sabato 13 luglio, tra dimostranti e forze dell'ordine in prossimità di piazza Taksim.
Una folla di circa 500 dimostranti è stata attaccata dalla polizia di Istanbul con gas lacrimogeni ed idranti. La manifestazione pacifica, iniziata in via Istikal, era stata organizzata in seguito alle limitazioni imposte dal Governo all'Ordine degli architetti e degli ingegneri. Nei disordini, scontri anche tra i manifestanti e i commercianti, vessati da 40 giorni di continue proteste.
Mercoledì 10 luglio, Reçep Tayyp Erdogan, Primo ministro e leader del Partito di Giustizia e Sviluppo (Akp), ha varato un provvedimento di legge che toglie ad ingegneri e architetti il diritto di approvazione sui progetti urbanistici pubblici. Secondo alcuni parlamentari dell'opposizione, tale atteggiamento rappresenterebbe un esplicito atto di 'vendetta' nei confronti delle centinaia di professionisti che hanno aderito alle proteste dal 31 maggio scorso. "Il governo sta cercando di far pagare all'Ordine degli architetti e degli ingegneri (Tmmob) le colpe di ciò che sta accadendo in Turchia", ha dichiarato Akif Hamzacebi, depuatato del partito Repubblicano (Chp).
Il Tmmob, che raggruppa oltre 400mila professionisti, ha aderito in modo unito e deciso alle proteste scoppiate il 31 maggio scorso. Grazie all'azione dello stesso Ordine, critico nei confronti del disegno di pianificazione urbana promosso a Istanbul dall'Akp, il governo è stato costretto a sospendere i lavori nell'area di Gezi Park, dove era prevista la costruzione di una caserma ottomana e un centro commerciale.
L'ondata di manifestazioni, che investe la Turchia da oltre 40 giorni, ha avuto inizio con la protesta di alcuni ambientalisti contro la distruzione di Gezi Park, storico polmone verde del centro di Istanbul, per poi trasformarsi in un più esteso dissenso verso l'Akp e il suo leader. Nel corso delle proteste hanno già perso la vita 5 manifestanti, l'ultimo dei quali, un giovane di 19 anni, è deceduto mercoledì 10 luglio dopo un mese di ricovero in ospedale.